Di Maio, per la propria auto conservazione, vorrebbe cantare la Mannoia: “come si cambia per non morire, come si cambia... per ricominciare...” ma il suo elettorato lo boccia e non chiede la rivoluzione che auspica il vice premier. Bocciato ancor di più dopo i due test elettorali dell’Abruzzo e della Sardegna ed attendendo quello della Basilicata di domenica 24 Marzo in un mese, secondo Tecnè, il Movimento 5 Stelle va giù di quasi altri quattro punti percentuali: dal 25.8 al 22% con la conseguente ascesa di tutti gli altri. Gli elettori che un anno fa votarono i grillini, per molti potrebbero “ritornare al mare” ma, se tutti i sondaggi dovessero esser confermati, molti (esterrefatti delle inversioni di rotta) tornerebbero a votare i tradizionali partiti della seconda Repubblica.
Al 22% dei pentastellati, si associa il passo in avanti degli altri. Se la Lega si conferma con un 32.5%, in 30 giorni secondo le rilevazioni Tecnè un + 2.3, avanza anche il Pd (18.3), Forza Italia che abbandona il 10 collocandosi ad un 12.1%, Fratelli d’Italia al 4.7 ed altri partiti con un complessivo 10.4%. Ma se si dovesse tornare al voto per le elezioni politiche la coalizione che governerebbe senza se e senza ma, conseguendo una percentuale assoluta, sarebbe il centrodestra unito con un 50.4% contro il 22.8% della coalizione di centrosinistra da domani probabilmente nelle mani di Zingaretti e fanalino di coda il movimento di Dibba e “DiMa” con il 22.
La strategia di Gigino? Aprire alla coalizioni, pur se proposto timidamente solo per le elezioni amministrative con nuova involuzione rispetto ai dogmi iniziali che hanno fatto esplodere il movimento di Grillo, e probabilmente non voluta da chi ha creduto in loro. Conferma di ciò il test tra gli elettori. Ben il 62% chiede ai pentastellati, in caso di elezioni politiche, di correre da solo contro un 28% che guarderebbe positivamente ad un’alleanza con la Lega quasi a voler, contemporaneamente, bocciare anche questa fase governativa. Pur se il governo Conte conterebbe, ancora, numeri in positivo, un altro 62% di elettori è preoccupato per questa fase recessiva dell’economia nazionale contro un ottimista 27% ed un 11 che tace.
Quanto durerà, allora, l’esecutivo gialloverde? Poco per gli italiani.
L’alleanza 5Stelle-Lega, capitanata da Giuseppe Conte, non festeggerebbe ferragosto. Per il 53% il governo durerà fino a dopo le elezioni Europee mentre solo per un 33% vivrebbe per tutta la legislatura, ossia per circa altri quattro anni. Speranza fondata o stellata utopia?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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