O Savona o si muore. Sembra questo il messaggio che Matteo Salvini invia al Colle sulla partita del ministero dell'Economia: "Io ho detto 'O si parte o per noi basta'. Mi rifiuto di andare avanti ancora a trattare per settimane. I mutui non aspettano, la benzina non aspetta, gli sbarchi nemmeno". E lo stesso fa, a ruota, Luigi Di Maio da Terni: "Abbiamo già perso troppo tempo, o si chiude entro 24 ore e siamo messi nelle condizioni di poter cominciare a lavorare o lasciamo perdere". Il Colle è avvisato.
I due leader parlano da due luoghi molto distanti eppure sembrano ancora allineati nel non cedere ai veti di Mattarella sul professore anti euro. Il segretario è alla festa della Lega a Martinengo, in provincia di Bergamo. A chi gli chiede come procede la trattativa sul voto, non si lascia pregare e risponde: "Sicuramente non sono nato per tirare a campare - dice - Non faccio nomi nè cognomi anche perchè non è una indicazione della Lega non ha la tessera della Lega in tasca".
Su Savona la sua è una posizione granitica. Lo aveva già detto poche ore prima dopo una riunione con i vertici del partito: nessun passo indietro. E ora dal palco ribadisce che l'idea del Carroccio è quella di "avere all'economia uno che garantisca l'interesse nazionale, se serve andando a ridiscutere tutti i vincoli europei". Mattarella vorrebbe un altro candidato. Ma per ora la Lega, che stasera invierà la sua lista di nomi a Conte, non vuole assolutamente trattare. "Ci stupirebbe - è il Salvini pensiero - se ci fosse un 'no' a qualcuno la cui colpa sarebbe quella di difendere troppo l'interesse nazionale". Per il segretario federeale i veti sono inaccettabili: "Ci dicono che uno non può fare il ministro perché ha detto che l'Unione Europea deve cambiare. Quello non può farlo perché vuole cambiare i regolamenti, vuole cambiare i trattati. Perché una volta disse che l'Euro era una moneta che avrebbe aiutato solo i tedeschi....se uno la pensa così: è il mio ministro". Il riferimento, è ovvio, è proprio al professor Savona.
Ecco perché per Lega e M5S ora non c'è più tempo per discutere. Dopo oltre 80 giorni dal voto, per Salvini è il momento di dare una guida al Paese. "Il governo - dice - Io lo avrei fatto anche ieri. I nomi ci sono, il programma c'è. Speriamo che nessuno abbia dubbi o problemi o si parte o basta.
Mi rifiuto di andare avanti ancora per giorni a trattare, disfare, discutere. O siamo in condizioni di lavorare o qualcuno se ne prenderà la responsabilità". La responsabilità, è evidente, di far naufragare il governo giallo-verde. E andare a elezioni anticipate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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