Le partite di Euro 2020 hanno causato più di 9 mila contagi Covid in Gran Bretagna. Oltre metà di questi sono riferibili alla finale, giocata a Wembley, tra Italia e Inghilterra. Lo rivela uno studio governativo britannico che sottolinea come il torneo calcistico europeo, vinto dall'Italia di Mancini, ha generato «un rischio significativo per la salute pubblica». Più dell'85% di tutte le infezioni relative al periodo di 49 giorni, ricchi di diversi eventi sportivi, musicali e d'intrattenimento all'aperto, sono collegabili alle otto partite di Euro 2020 giocate a Londra, e principalmente a semifinale e finale. Risultato opposto invece per Wimbledon che ha avuto un impatto molto inferiore, appena 881 casi su oltre 300 mila appassionati presenti ai match.
Lo studio, condotto dai dipartimenti Cultura e Pubblica sicurezza, parla nello specifico di 9.402 tamponi positivi con 3.036 persone che hanno riportato i sintomi due giorni dopo aver assistito alle partite. «Euro 2020, e il lungo cammino dell'Inghilterra fino alla finale, hanno generato un rischio significativo per la salute pubblica in tutto il Regno Unito anche quando l'Inghilterra ha giocato all'estero», afferma il rapporto. «Questo rischio non derivava solo dagli individui che hanno partecipato all'evento stesso, ma ha incluso anche le attività intraprese durante il viaggio e le attività sociali associate». Il contagio si è diffuso soprattutto intorno ai punti ristoro dello stadio con folle di persone che si accalcavano per rifornirsi di cibo e bevande. Ma lo studio spiega che gli spettatori di Euro 2020 hanno utilizzato poco e male le mascherine. I disordini di massa, con il tentativo di molte persone di entrare nello stadio senza biglietto, sono stati un'altra causa della diffusione del virus. «Euro 2020 è stata un'occasione unica. È improbabile che si possa vedere un impatto simile in termini di casi Covid-19 da eventi futuri», scrivono i ricercatori. «Tuttavia, i dati mostrano quanto facilmente il virus può diffondersi quando c'è un contatto ravvicinato, e questo dovrebbe essere un avvertimento per tutti noi mentre cerchiamo di tornare a una cauta normalità». Oltre ai campionati Europei di calcio e a Wimbledon, gli eventi monitorati sono stati una serie di partite internazionali di cricket, le corse del Royal Ascot, il torneo di golf Open nel Kent, il Goodwood Festival of Speed e il festival musicale Download.
Da circa un mese la Gran Bretagna ha eliminato ogni tipo di restrizione, e i dati di contagi, ricoveri e decessi sono rimasti sostanzialmente stabili. Ma serve cautela. «Non dobbiamo distrarci», ha avvertito Chris Smith, virologo dell'università di Cambridge. «Sarebbe molto facile distruggere il lavoro fatto sinora», ha precisato, soprattutto se, come sembrano indicare i dati, la protezione dei vaccini cala dopo alcuni mesi.
Uno studio dell'università di Oxford basato su tre milioni di campioni ha rilevato infatti che 12 settimane dopo il completamento del ciclo vaccinale l'efficacia scende dall'85% al 75% nel caso della formula Pfizer e dal 68% al 61% per AstraZeneca.
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