Il grande pasticcio delle indecisioni

Peggio delle cattive decisioni ci sono solo le pessime indecisioni

Il grande pasticcio delle indecisioni

Peggio delle cattive decisioni ci sono solo le pessime indecisioni. Due giorni fa il ministro della Salute Roberto Speranza, insieme a quello per i Trasporti Enrico Giovannini, ha firmato un'ordinanza che dovrebbe mettere ordine sulle normative anti Covid in materia di spostamenti ma che, in realtà, le complica ulteriormente. Innanzitutto perché non decide nulla, ma si limita a dare consigli piuttosto vaghi. L'ordinanza è un florilegio di «ove possibile» che, con involontaria ironia, sottolineano l'impossibilità di molte delle disposizioni caldeggiate. Il caso più paradossale è quello del trasporto ferroviario ad alta velocità. In teoria il controllo del Green pass dovrebbe avvenire a terra, in modo tale da non far salire chi ne è sprovvisto. Cosa che, nella maggior parte dei casi, non accade: perché è tecnicamente impossibile da realizzare. E il legislatore lo sa benissimo: «Nei Grandi Hub ove insistono gate di accesso all'area di esercizio ferroviario (Milano Centrale, Firenze S.M.N., Roma Termini) ed in ogni caso in tutte le stazioni compatibilmente alle rispettive capacità organizzative ed ai flussi di traffico movimentati è preferibile che il controllo sia svolto prima della salita sul mezzo». Quindi, praticamente, in nessuna stazione, visto che quelle grandi in Italia sono 14 su un totale di circa 2200, non più dello 0,6 per cento. Ovviamente per i treni regionali rimane l'attuale giungla, con tutti i rischi del caso. Ma l'ordinanza, se possibile, si complica ancora di più, avvitandosi in uno scenario da teatro dell'assurdo. «In caso di passeggeri che, a bordo treno, presentino sintomi da Covid19, la Polizia Ferroviaria e le Autorità sanitarie devono essere prontamente informate: all'esito della relativa valutazione sulle condizioni di salute del passeggero, a queste spetta la decisione in merito all'opportunità di fermare il treno per procedere ad un intervento». Praticamente, con l'influenza in arrivo, basterà un colpo di tosse per fermare un convoglio. Immaginiamo la scena: un passeggero inizia a starnutire, il suo vicino allarmato chiama l'agente della Polfer che, improvvisamente investito dell'autorità sanitaria, intuisce se il soggetto è affetto o no dal virus e di conseguenza ferma il treno. Per amor di precisione: lo stesso protocollo è previsto anche per le navi, con la differenza che queste ultime - per evidenti motivi - non avranno l'obbligo di fermarsi in mezzo al mare se hanno un positivo a bordo. Insomma, ancora una volta un grande pasticcio.

De Andrè cantava: «Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare cattivo esempio». I consigli di Speranza non sono buoni, ma speriamo almeno che abbia finito coi cattivi esempi. Sarebbe già una bella notizia.

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