Il grande ritorno su "X" dopo due anni e mezzo. Un nuovo megafono per lo scontro elettorale

Il suo account bloccato dopo l'assalto a Capitol Hill. Poi Musk l'aveva liberato

Il grande ritorno su "X" dopo due anni e mezzo. Un nuovo megafono per lo scontro elettorale
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Tra le novità di una giornata a suo modo storica per gli Stati Uniti c'è anche il ritorno di Trump su Twitter, anzi su X, come si chiama ora il social network di proprietà del miliardario Elon Musk. È stato questo infatti il media scelto dal tycoon per diffondere la sua foto segnaletica, la prima nella storia statunitense di un ex inquilino della Casa Bianca. Trump ha pubblicato il suo «mugshot» con l'espressione imbronciata accompagnato dalle parole: «Interferenza elettorale. Mai arrendersi!», con un link al suo sito web, che a sua volta indirizza a un sito di raccolta fondi.

Trump non postava qualcosa su quello che un tempo era il social preferito dal gennaio 2021, pochi giorni dopo l'attacco al Congresso degli Stati Uniti compiuto dai suoi sostenitori. L'8 gennaio 2021 l'allora Twitter aveva sospeso il suo account a tempo indeterminato a causa delle preoccupazioni che potesse diventare l'incubatore di nuove violenze da parte del popolo dei seguaci del tycoon. Il suo account era stato ripristinato lo scorso novembre come uno dei primi atti del nuovo proprietario del social, Elon Musk, che pochi giorni prima aveva acquistato Twitter per la cifra di 44 miliardi di dollari. Anche dopo il via libera Trump era sembrato preferire comunicare con i suoi fan attraverso il suo sito Truth, che aveva lanciato durante il divieto proprio per l'impossibilità di cinguettare.

Insomma, quasi un ritorno alle origini per Trump e il suo modello comunicativo. Trump infatti aveva usato in modo spregiudicato Twitter in particolare durante la campagna elettorale che lo avrebbe portato alla Casa Bianca nel novembre del 2016. Trump si era spesso meravigliato della velocità con cui le sue missive viaggiavano dal suo account alle stazioni di notizie via cavo, sotto lo slogan «Breaking news». The Donald su X conta 86,8 milioni di follower, che fino a tutto il 2020 potevano contare su un'attività a dir poco febbrile. Secondo i dati pubblicati a giugno 2020 dal Trump Twitter Archive, The Donald pubblicava una media di 10 tweet al giorno, con un record di 60 cinguettii in sole 24 ore e un totale di 50mila a partire dal 2009, anno della sua iscrizione sul social. L'impressione è che il messaggio di ieri possa segnare un ritorno in grande stile al Donald twittatore compulsivo, ciò che potrebbe rivelarsi decisivo nella campèagna elettorale che potrebbe vedere il tycoon di nuovo protagonista. La platea garantita da X aTrumpo è infatti molto più vasta di quella di Truth, dove ha appena 6,4 milioni di follower. Insomma, il megafono è pronto, anche sei tratta di un megafono molto differente, a partire dal nome, di quello che Trump padroneggiava fino a qualche anno fa.

Nell'accordo con Digital World Acquisition Corp per rendere pubblica Truth Social, Trump aveva concordato l'obbligo di pubblicare qualsiasi post su Truth Social e non poteva pubblicare lo stesso post su un altro sito di social media per sei ore «per un periodo di 18 mesi, a partire dal 22 dicembre 2021. Quel periodo si è concluso a giugno.

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