"Grazie ai vaccini evitati 12mila morti"

Studio Iss: con oltre il 90% di immunizzati, bimbi inclusi, ritorno alla vita pre-pandemia

"Grazie ai vaccini evitati 12mila morti"

Se possiamo sederci nei locali e ordinare da bere, se possiamo fare corsi di gruppo in palestra, se possiamo andare a vedere una mostra, è solo grazie ai vaccini. Senza i quali non saremmo ancora tornati a una vita normale.

Ma soprattutto Pfizer e gli altri hanno un merito: hanno risparmiato 12.100 morti, evitati in sei mesi, dall'inizio della campagna vaccinale a fine dicembre 2020 al giugno 2021. È la stima contenuta in uno studio, ancora in fase di pre-pubblicazione, condotto da Iss e ministero della Salute e firmato, tra gli altri, dal presidente Iss Silvio Brusaferro, il direttore generale della Prevenzione del ministero Gianni Rezza e dal ricercatore dell'Istituto Kessler Stefano Merler. Grazie a un algoritmo è stato misurato l'impatto del programma di vaccinazione in Italia fin dalla prima dose (somministrata il 27 dicembre dello scorso anno).

«Stimiamo - si legge nell'abstract dello studio - che entro il 30 giugno 2021 il programma di vaccinazione COVID-19 abbia consentito la ripresa di circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemia. In assenza di vaccinazione, solo un terzo circa di questi contatti si sarebbe potuto riprendere per mantenere lo stesso numero di casi», con però un drammatico «costo aggiuntivo» di 12mila vittime in più.

Gli scienziati hanno inoltre rilevato che di fatto i vaccini hanno annullato l'impatto della variante delta in Italia. «L'effetto negativo - spiegano - della diffusione della variante Delta a luglio è stato interamente compensato dalla vaccinazione nei mesi di luglio e agosto 2021».

I calcoli permettono di sbilanciarsi in una proiezione: un completo ritorno alla vita pre-pandemia potrebbe essere raggiunto in sicurezza «solo se oltre il 90% della popolazione, compresi i bambini dai 5 anni in poi, sarà vaccinato utilizzando vaccini a mRNA». In ogni caso, «l'aumento della copertura vaccinale consentirà ulteriori margini di riapertura sociale anche in assenza di un vaccino pediatrico».

Un'analisi dei decessi (e dei decessi evitati grazie ai vaccini) è stata fatta anche da Giovanni Sebastiani, matematico dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo «Picone» del Cnr.

«C'è una serie di concause che porta all'ultima incidenza di diffusione del virus ma, sebbene la bassa diffusione dei vaccini non sia l'unica causa per l'incremento di diffusione del virus, quello che invece si vede molto chiaramente è che, con la diffusione dei vaccini, crolla l'incidenza di mortalità giornaliera». La curva dei decessi dei primi 12 giorni di novembre rispetto al numero di casi (5mila) a livello nazionale, «fa registrare decessi giornalieri di dieci volte più bassi rispetto allo stesso periodo del 2020».

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