Il green pass a piccoli passi. Esclusi ristoratori, statali e trasporti

Il primo step: obbligo del certificato verde a bidelli e operatori delle mense scolastiche. I nodi dipendenti pubblici, autobus e metro. Rinvio per chi lavora nei locali. Oggi il Cdm

Il green pass a piccoli passi. Esclusi ristoratori, statali e trasporti

Alle 12 il Consiglio dei ministri si riunirà per dare il via libera all'estensione dell'obbligo del green pass per il personale delle ditte di pulizia e mense che operano nelle scuole. L'obbligo scatterà anche per i giardinieri che svolgono le attività in asili e istituti scolastici. Niente obbligo, per ora, per gli studenti. Il provvedimento, che approda questa mattina all'esame del Cdm, è un altro passo verso l'allargamento dell'obbligatorietà della certificazione verde. «Si va verso un'estensione del green pass, ma quali saranno queste estensioni è oggetto di una discussione in corso in queste ore, ma il Cdm è sempre sovrano», conferma il ministro della Salute Roberto Speranza. Sul tavolo del governo resta l'opzione di introdurre l'uso obbligatorio del pass vaccinale per tutti i dipendenti del pubblico impiego. È la linea del ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta che vede nel green pass il lasciapassare per il rientro in presenza negli uffici pubblici. Ma è anche la tesi del capo dell'esecutivo, che vorrebbe ampliare l'obbligatorietà del green pass per le aziende private e servizi professionali. Ma la strada non è discesa.

Si procede per gradi e categorie. La cabina di regia è stata rinviata alla prossima settimana. La Lega frena sull'ipotesi di un obbligo generalizzato per pubblico e privato. Altro ostacolo sono le sanzioni da adottare contro i dipendenti privati. Si ragiona per trovare un punto di caduta. Si arriverà in Consiglio dei ministri con un provvedimento ridimensionato, rispetto agli annunci di Draghi nell'ultima conferenza stampa. Oltre all'allargamento dell'uso obbligatorio del green pass per il personale non scolastico (mense e ditte di pulizie) dovrebbe entrare successivamente nel pacchetto l'obbligo della certificazione per tutti i locali al chiuso: bar, ristoranti, piscine, palestre, centri benessere. Sono punti che saranno definiti nel corso della cabina di regia. Draghi vuole tentare un'ultima mediazione. Però la strada è tracciata. Nel colloquio con Salvini il capo del governo è stato chiaro: il green pass sarà esteso a nuove categorie di lavoratori d'intesa con i sindacati. L'obiettivo da centrare in tempi strettissimi è l'immunità di gregge. Il premier ha anche spiegato al leader della Lega che l'introduzione dell'obbligo vaccinale urbi et orbi non è un'opzione sul tavolo perché ci sono dubbi di incostituzionalità.

Restano tre nodi da sciogliere nelle prossime ore. Trasporti: si punta a introdurre nel provvedimento l'obbligo della certificazione per tutti i mezzi pubblici. Bus, metro, tram: opzione su cui la Lega non vuole cedere. Si rischierebbe di creare una situazione di caos soprattutto negli orari di punta. Secondo nodo: l'individuazione del dipendente pubblico sottoposto all'obbligo. Quali dipendenti saranno obbligati a esibire il green pass? Su questo punto sono al lavoro i tecnici del governo. Scuola: il ministro dell'Università e della Ricerca Maria Cristina Messa apre all'obbligo per gli atenei. Ma c'è da superare la resistenza del mondo accademico. Per gli studenti di scuole medie e superiori non dovrebbe scattare alcun obbligo. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi non molla: «Io sono fra coloro che insistono affinché il green pass sia reso obbligatorio per tutti nella scuola».

Altro capitolo aperto è quello della durata dei tamponi nel privato: 24 o 72 ore? Sulla durata della validità del tampone è in corso una trattativa con Confindustria. In attesa delle ultime limature al provvedimento il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini ribadisce la linea dell'esecutivo: «Andiamo avanti in questa direzione con serenità.

Al tavolo delle Regioni vedo tutti i governatori, a partire da Zaia, impegnati nella tutela della salute dei cittadini e fortemente a favore dei vaccini. Rispetto cosa avviene all'interno degli altri partiti, ma la fiducia nella scienza deve essere forte e fuori di ogni discussione».

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