La guerra tra Lega e Movimento Cinque Stelle non si ferma. A far riesplodere lo scontro è stato il nuovo assalto giudiziario contro Salvini per il caso Gregoretti. I Cinque Stelle si preparano a cavalcare le accuse di abuso di potere avanzate dal Tribunale dei Ministri e hanno annunciato di voler votare "sì" per l'autorizzazione a procedere contro l'ex ministro degli Interni. E ad annunciare questa presa di posizione grillina è stato proprio il leader pentastellato, Luigi Di Maio. Ospite nel salotto di Porta a Porta, il ministro degli Esteri non ha certo usato parole tenere per l'ex alleato: "Il caso Diciotti fu un atto di governo perché l’Ue non rispondeva e servì ad avere una reazione, che poi arrivò. Quello della Gregoretti, dopo un anno, fu invece un atto di propaganda, perché il meccanismo di redistribuzione era già rodato e i migranti venivano redistribuiti in altri Paesi Ue. È questa la differenza enorme tra i due casi, la differenza enorme tra la realtà e la bugia. Nelle ultime settimane di governo con la Lega si alzavano i toni anche per questo, perché qualcuno pensava più alla propaganda e a fare campagna elettorale che a governare".
Poi è arrivato il vero e proprio affondo: "Noi voteremo contro l’interesse pubblico prevalente". Un vero e proprio siluro che mal nasconde la rabbia per la fine dell'esperienza del governo gialloverde. E di fatto a Di Maio ha subito risposto a stretto giro la Lega con l'ex sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni: "Il commento di Di Maio alla vicenda Gregoretti è da piccolo uomo. Più che l’onore potè la poltrona". Insomma tra i 5 Stelle e il Carroccio si sta ripartendo lo scontro. Uno scontro mai finito dalla rottura in Parlamento di questa estate tra Conte e Salvini. Adesso in questa guerra tra i 5 Stelle e i leghisti arriva un nuovo capitolo con la vicenda Gregoretti. E in queste scintille va anche inquadrato il passaggio di alcuni esponenti dei 5 Stelle con la Lega di Salvini. In tanti, tra i grillini, mal sopportano l'alleanza col Pd e con Renzi. Da qui una fuga verso il vecchi alleato del Carroccio.
E alla luce di questo non sarebbe una sorpresa l'eventuale voto di qualche 5 Stelle in procinto di passare alla Lega a favore di Salvini esprimendosi in modo contrario all'autorizzazione a procedere. Già domani richiesta di autorizzazione avanzata nei confronti dell'ex ministro dell'Interno sarà incardinata presso la giunta delle immunità del Senato, presieduta da Maurizio Gasparri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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