Il grillino iper proibizionista vieta di parlare alle lucciole

A Pomezia vietato parlare con le prostitute. L'ordine arriva direttamente dal sindaco, Fabio Fucci del M5S ( nella foto con Beppe Grillo ). Nella cittadina in provincia di Roma, qualunque tipo di contatto con le lucciole costerà caro: 166 euro di multa. L'ordinanza di Fucci parla chiaro: «E' vietato a chiunque contattare soggetti dediti alla prostituzione, concordare prestazioni sessuali a pagamento, oppure intrattenersi, anche solo per chiedere informazioni, con soggetti che esercitano l'attività di meretricio su strada». Non solo. È anche proibito entrare in contatto con donne che «per l'atteggiamento, o per l'abbigliamento manifestino l'intenzione di esercitare l'attività di meretricio». LuRo

Vatti a fidare. «Volevo aiutarli ad integrarsi, hanno tradito la mia fiducia». I suoi tormenti Gianmario Poeta li ha affidati ai cronisti. Lui, integerrimo consigliere dei Cinquestelle a Civitanova Marche, mai e poi mai avrebbe potuto immaginare che quei due giovani pachistani che s'erano presentati alla sua porta fossero dei delinquenti e quindi, una volta accertata la loro identità, ha affittato loro un appartamento senza porsi troppe domande. «Avevano le credenziali a posto, i documenti d'identità e la carta di soggiorno, dicevano di lavorare», si difende. Invece, la coppia venuta dal Pakistan è finita in carcere. In casa i Carabinieri hanno trovato un chilo d'eroina. E la casa era quella ceduta loro in locazione da Poeta. Una brutta disavventura per il consigliere del Movimento 5 Stelle che però è pronto a giurare sulla sua buona fede. «Vivevano in albergo, volevano spostarsi in centro. Avevamo stipulato un regolare contratto, ma di questa storia ho saputo dai giornali», puntualizza l'esponente pentastellato che aggiunge: «Era una prova. Gli ho dato fiducia. Non la meritavano». Probabilmente no. Vatti a fidare.

Da giacca, cravatta e fascia tricolore a scarponi e zappa. Dalle sedute di giunta al lavoro in un'azienda agricola, per aiutare giovani con disturbi mentali ad avere un'opportunità . È un cambio radicale quello che Andrea Campinoti ( nella foto ), per dieci anni sindaco di Certaldo (Firenze), ha impresso alla sua vita. Basta politica, via la tessera del Pd, ha deciso che d'ora in poi farà il contadino. Scelta che, giura, lo ha reso un uomo felice. Galeotta è stata la mancata elezione di Prodi a presidente della Repubblica, quel tradimento da parte dei 101 democrat entrato ormai negli annali. «Ho deciso di restituire la tessera del Pd – spiega – quando durante l'elezione del presidente della Repubblica i 101 “tradirono” Prodi. Fui la goccia che fece traboccare il vaso, per me l'etica è sempre stata importante». E così, smessa la sua prima vita - prima di fare il sindaco della patria di Boccaccio per 10 anni è stato vicesindaco per cinque anni, assessore per tre e consigliere per un anno - via alla seconda, con i ragazzi della cooperativa Pegaso. Meglio la zappa delle delibere.

La battaglia per aggiudicarsi il post Vendola è cominciata. In prima fila c'è l'ex sindaco di Bari Michele Emiliano, intenzionato più che mai a diventare il numero uno della Regione Puglia. L'ex magistrato ha cominciato a raccogliere le firme per aderire alle primarie del Pd – in programma il prossimo 30 novembre - partendo proprio dal capoluogo pugliese. Proprio nel cuore della sua città ha messo insieme circa duemila preferenze. Fra le quali è comparsa anche quella del suo successore a Palazzo di Città, Antonio Decaro. Il numero totale di firme richieste è 9.250. Emiliano, che ha amministrato il capoluogo pugliese per due legislature, si è presentato con uno slogan che non rompe con il recente passato. Si è, infatti, definito «sindaco di Puglia». Ancora fresco del suo ruolo da primo cittadino, ha stretto mani, accarezzato le teste dei bambini e fatto promesse. Prima fra tutte quella di «liberare la Puglia da ogni genere di discriminazione». Fra meno di due mesi capirà in quanti davvero credono ancora in lui.

Non c'è pace per il Comune di Viareggio alle prese con una crisi istituzionale senza precedenti. La giunta guidata dal sindaco Pd Leonardo Betti, ha infatti perso il sesto assessore nel giro di breve. L'incarico di Giovanni Giannerini, assessore con deleghe ad ambiente e porto, è durato solo 4 mesi. Giannerini non sarebbe stato d'accordo con il sindaco Betti nel dichiarare il dissesto dei conti pubblici del Comune: un buco di 53 milioni di euro. Addio quindi al sesto assessore.

Intanto la giunta regionale ha dato il via libera al commissariamento della Fondazione che organizza il Carnevale di Viareggio ( nella foto ), per evitarne l'estinzione e sistemare i conti. Il commercialista Stefano Pozzoli, che sarà presto nominato commissario, avrà 9 mesi di tempo per permettere la realizzazione dell'edizione 2015.

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