Grillo duro sui 2 mandati. "Deroga solo se si corre per Europa o Regione"

Il vincolo del doppio mandato resta. O quasi. Unica concessione da valutare, la possibilità di candidarsi ad altri livelli istituzionali, ovvero all'Europarlamento e alle Regioni per chi "ha già dato" alla Camera o al Senato

Grillo duro sui 2 mandati. "Deroga solo se si corre per Europa o Regione"

Il vincolo del doppio mandato resta. O quasi. Unica concessione da valutare, la possibilità di candidarsi ad altri livelli istituzionali, ovvero all'Europarlamento e alle Regioni per chi «ha già dato» alla Camera o al Senato. Beppe Grillo, tornato in campo con la partita del Quirinale e sceso a Roma per la grana giudiziaria che ha visto il Tribunale di Napoli congelare i vertici grillini, a quanto apprende l'Adnkronos in queste ultime settimane sarebbe tornato anche sul tema della deroga per il terzo mandato, un tema che tiene sulle spine i parlamentari M5s della prima ora.

Netto, il garante, sulla strada da seguire: chi ha già fatto due mandati in Parlamento può ambire, dunque a candidarsi, all'Europarlamento o ai Consigli regionali ma di restare alla Camera o al Senato non se ne parla. Regola che varrebbe a tutti i livelli elettivi: chi è stato europarlamentare per ben due volte, ad esempio, può ripiegare su un posto in Regione o ambire a un seggio alla Camera o al Senato, non restare a Bruxelles. «All'Europarlamento o in Regione guadagnate anche di più, quindi non rompete le p...e - avrebbe scherzato Grillo con alcuni parlamentari che sente con una certa regolarità -. Ma è un tema identitario, non si può derogare». A chiamarlo deputati e senatori del vecchio corso allarmati da un post pubblicato dal garante il 5 febbraio scorso - «5 Stelle polari» il titolo - in cui, tra le proposte, si parla di «rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione». Per il fondatore del M5s quella della rotazione sarebbe dunque l'unica concessione possibile, la sola opzione da sottoporre al voto degli attivisti.

Ma i pentastellati della vecchia guardia non si danno per vinti e sperano in una deroga che «salvi» le competenze di chi ha avuto incarichi di governo o istituzionali di alto profilo: su 67 eletti con due mandati alle spalle, circa uno su due tra ex ministri, sottosegretari e presidenti di commissione avrebbe avuto una chance di restare a Roma. Tra questi big come Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, solo per citarne alcuni.

Chi non si arrende punta a destinare un terzo dei

seggi ai «vecchi». Ma a complicare il quadro c'è anche la riduzione del numero di deputati e senatori voluto dagli stessi grillini. «Ci siamo tagliati le p...e da soli», uno dei messaggi che più rimbalza nelle chat interne.

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