Grillo si autointervista per sparare a zero su Conte. "Quello dice solo tre cose"

Ancora tensioni nel M5s: arriva la critica diretta da Grillo a Conte

Grillo si autointervista per sparare a zero su Conte. "Quello dice solo tre cose"
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Alla fine il commento pubblico di Beppe Grillo (foto) arriva con un'autointervista pubblicata sul Blog. Come ai vecchi tempi, il sito del comico detta la linea. E infiamma i malumori tra i parlamentari. Il fondatore torna ad attaccare l'avvocato. Lo fa marcando una distanza antropologica con l'ex premier. Che «non si scompone mai» e che resta «un avvocato». Poi Grillo entra nel merito. Se la prende con Conte che in tutto «dice tre cose». Quali? «Che guerra, povertà e malattie sono brutte». Risponde così il Garante nell'«intervista a me stesso». Il primo vero intervento dopo il flop delle europee. Brucianti le battute sul palco di Fiesole. Dove Grillo ha detto che «Conte vivo ha preso meno voti di Berlusconi morto». Poi la replica di Conte: «Il destino del M5s non è nelle mani di Grillo». Ma ora è diverso. L'Elevato invita a tornare a parlare di «tutte quelle cose di cui parlavamo regolarmente con Casaleggio e altri». Grillo annuncia che non si farà da parte e prepara «nuovi incontri, non solo con Conte». Poi rassicura: «Con lui non vogliamo scioglierci».

Ma è un altro il punto che provoca una mezza rivolta tra i parlamentari. Il secondo mandato. Il Garante blinda la regola ancora una volta: «È un principio fondativo del Movimento». Conte, invece, aveva abbozzato, nel tentativo di mediare con deputati e senatori che non vogliono mollare la poltrona e con i big che aspettano di tornare in campo. «Non capisco perché dobbiamo continuare a pagare 300mila euro all'anno a Grillo», attacca un deputato. «Perché Grillo viene a turbare un'intera comunità da cui si era staccato tanto da non andare a votare alle europee?», polemizza un altro parlamentare. Ma chi è al primo mandato appoggia il fondatore. Grillo che bombarda anche la strategia di alleanza con il Pd, proprio come aveva fatto Virginia Raggi in un'intervista a Il Corriere della Sera. Immagina un M5s che torna a «smarcarsi» da «una collocazione vecchia e superata». Quella tra destra e sinistra.

La presidente della Sardegna Alessandra Todde bastona Grillo: «Non siamo un partito padronale, sono stufa di personaggi che non ho visto in campagna elettorale e che non sono andati nemmeno a votare».

Insomma, da un lato c'è Grillo con gli eletti al primo mandato e Raggi. Conte dall'altro, con i vecchi big e i parlamentari al secondo giro. È il M5s, ma sembrano le correnti del Pd.

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