Il "gruppo di amici" tra emiri ed europei con l'ombra di Soros

Lambiti dall'inchiesta gli "alleati affidabili" del miliardario. Tutti pro migranti e fan delle Ong

Il "gruppo di amici" tra emiri ed europei con l'ombra di Soros

I personaggi della sinistra italiana finiti dietro le sbarre nel Qatargate e chi non è indagato, ma sfiorato dall'inchiesta per assistenti finiti sotto la lente degli inquirenti, sono legati da un filo comune: in gran parte «alleati affidabili» di George Soros e tutti pro migranti e Ong. Il Qatar, però, aveva messo in piedi pure un «gruppo di amicizia» di 13 eurodeputati non coinvolti nell'inchiesta. Da ieri il presidente, il centrista spagnolo Jose Ramon Bauza, ha sospeso il gruppo e l'attività.

Antonio Panzeri, fulcro dell'indagine, veniva definito in un dossier per Open society come «alleato affidabile» dell'associazione del discusso miliardario George Soros. Non a caso Panzeri ha sempre difeso a spada tratta le Ong del mare. Nella lista degli alleati di Soros compariva anche Andrea Cozzolino, che giura di non essere minimamente coinvolto, ma negli atti dell'inchiesta ci sarebbe una sua mail che chiede, senza successo, al gruppo socialisti europei di non votare la risoluzione contro il Qatar. Francesco Giorgi, uno degli arrestati, che sembra stia vuotando il sacco, era consigliere di Cozzolino. Per non parlare delle due Ong coinvolte, che condividevano gli uffici. No Peace Without Justice era stata fondata da Emma Bonino, estranea all'inchiesta, ma molto vicina a Soros.

L'ufficio di Federica Garbagnati, ex collaboratrice di Panzeri, oggi assistente di Alessandra Moretti, è stato sigillato dagli inquirenti. L'europarlamentare, non indagata, si è distinta come pasionaria dei migranti lungo la rotta balcanica. L'intreccio di consiglieri spesso condivisi, coinvolti nell'inchiesta, sfiora anche chi è estraneo all'indagine come Pietro Bartolo passato da medico dei migranti a Lampedusa a Strasburgo. E lo stesso Brando Benifei, capo delegazione del Pd, che sta schiumando giustamente di rabbia contro i personaggi di sinistra del Qatargate. Anche lui però si vantava di essere nella lista degli «alleati affidabili» di Soros. E nello stesso rapporto c'era l'allora neo eurodeputata Elly Schlein oggi candidata alla segreteria del Pd. Con il Qatar sono sempre stati duri, ma non hanno mai capito che c'era del marcio nella loro parrocchia.

Doha gioca la sua influenza in maniera trasversale con il «gruppo di amicizia Qatar-Ue», da ieri auto sospeso, che comprende 13 europarlamentari. Uno dei compiti è «assistere lo Stato del Qatar ad articolare e promuovere le sue priorità e posizioni politiche all'interno del Parlamento europeo e nelle altre istituzioni, in particolare la Commissione e il Consiglio».

Tutto alla luce del sole e nessuno è coinvolto nell'inchiesta. Il Qatar, però, ha ospitato la prima ambasciata ufficiale dei talebani nel mondo ed i suoi servizi sono sospettati di avere aiutato i peggiori gruppi jihadisti come lo Stato islamico.

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