Guerre e diritti, Biden show al Congresso

Il leader combattivo: "Economia e Nato forti". Accusa Trump senza nominarlo: "Paese a rischio"

Guerre e diritti, Biden show al Congresso
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Joe Biden sceglie la strada dello scontro frontale e attacca duramente Donald Trump nel discorso sullo Stato dell'Unione. Il presidente americano si è presentato davanti al Congresso a Camere riunite combattivo, sicuro e mettendo a tacere i detrattori che si aspettavano tentennamenti e gaffe. Il suo intervento è stato politicamente forte, carico di ottimismo, incentrato da una parte sui conflitti internazionali in corso e dall'altra sulla politica interna, con il rivale sempre nel mirino, anche se non lo ha mai nominato direttamente. Per dodici volte Biden ha alluso al tycoon indicandolo come il suo «predecessore». «Era dai tempi del presidente Lincoln e della guerra civile che la libertà e la democrazia non erano sotto attacco qui in patria come lo sono oggi», ha detto tra gli applausi dei democratici che ripetutamente hanno invocato «altri quattro anni». Poi, parlando della guerra in Ucraina, ha esortato i repubblicani ad approvare gli aiuti a Kiev e accusato Trump di «sottomettersi» a Vladimir Putin, definendo «scandaloso, pericoloso e inaccettabile» il suo invito al leader del Cremlino a «fare quello che vuole» con i Paesi Nato che non pagano la giusta quota. Ha quindi ribadito che con lui, invece, l'Alleanza è più forte, come dimostra la fresca adesione della Svezia, il cui premier era in aula tra gli ospiti della Casa Bianca.

Sul fronte mediorientale il comandante in capo ha annunciato ufficialmente di aver ordinato all'esercito Usa «una missione di emergenza» per creare una banchina temporanea sulla costa di Gaza che possa ricevere grandi navi per gli aiuti umanitari, ma ha anche avvisato che Israele «deve fare la sua parte», non utilizzando gli aiuti come moneta di scambio, e che ha la responsabilità fondamentale di proteggere i civili innocenti nella Striscia. Oltre a rilanciare l'appello per un cessate il fuoco immediato di sei settimane e i due stati come unica soluzione per la pace e la sicurezza.

Ma è sul fronte interno che Biden ha puntato maggiormente per risalire la china dei sondaggi. Nel suo infuocato discorso ha vantato un'economia record «che ora il mondo intero ci invidia», la battaglia per i diritti riproduttivi, civili e dei lavoratori, la riduzione del debito studentesco, la lotta contro il fentanyl e la violenza delle armi. Quindi ha sollecitato il Congresso ad approvare una legge sul controllo delle frontiere e ha proposto un aumento delle tasse per le aziende e sgravi per i poveri. In questi giorni, Biden continuerà la sua offensiva elettorale con visite in Pennsylvania, Georgia, New Hampshire e Michigan.

Trump, da parte sua, dopo alcuni problemi tecnici iniziali, è riuscito a commentare sul social Truth il discorso del rivale, affermando che è colpa sua se il Medio Oriente è in fiamme, e criticando il disegno di legge bipartisan sulla sicurezza dei confini. «La sua legge sull'immigrazione è un disastro, farà entrare 5mila persone al giorno». Intanto The Donald è sotto pressione da parte dei giudici, che non gli hanno concesso il rinvio dei termini di pagamento delle penali.

E ieri ha depositato una cauzione di 91,6 milioni di dollari mentre attende l'appello della sentenza di New York che lo ha condannato a pagare 83,3 milioni di risarcimento alla scrittrice Jean Carroll nel processo per diffamazione.

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