Il Covid come una sfida ad alzare continuamente la posta. Lo schema si ripete puntuale da quasi due anni. Ad ogni variante segue una nuova ondata, e in prossimità di ogni picco della curva è necessaria una revisione delle regole. Ed ecco spuntare chi vede minacciata un'ulteriore porzione della propria «libertà». La disponibilità di vaccini non ha reso ininfluenti le scelte dei governi, al contrario sono ancora più decisive e divisive. Si è passati - per fortuna - dal chiudere tutto al fare delle sacrosante distinzioni all'interno di una comunità. L'estensione del green pass rafforzato, come le diverse procedure su quarantena e tamponi a seconda delle dosi ricevute, rispondono all'esigenza di non «sparare» nel mucchio nel tentativo di contenere la diffusione del contagio e al contempo garantire un (quasi) normale svolgimento della vita sociale.
La normalità dei rapporti quotidiani, invece, sembra più difficile da recuperare. È il risultato di un'estrema polarizzazione tra chi, condividendole o meno, rispetta le regole per senso civico e chi insiste non solo nel contestare qualsiasi contromisura, ma nega il problema stesso che l'ha originata. La «guerra» al virus si è trasformata in una «guerra civile», che vede contrapposta una minoranza molto rumorosa a una maggioranza silenziosa. Qualcosa, però, sta cambiando. Se al sorgere del 2022 l'hashtag «Novaxout» è in cima alla classifica dei trending topic di Twitter (le parole chiave più discusse sul social), per giunta alla vigilia di un'ennesima stretta del governo, significa che davvero la misura è colma. Fuori i No Vax, allora, non come dimostrazione di forza o espressione di una fantomatica dittatura sanitaria. Piuttosto, il comprensibile sfogo da parte di chi ha obbedito alle indicazioni di scienziati e autorità, pur sopportandone a volte gli aspetti contraddittori, e che magari adesso si ritrova a subire la beffa di Omicron.
Siamo d'accordo, il dialogo tra posizioni inconciliabili si è ormai ridotto a guerriglia ultrà, ma è quello che succede quando populismi e opinioni fondate - nella migliore delle ipotesi - su dati distorti prevalgono sul confronto razionale. Nessuno oggi può permettersi di ripiombare nell'incubo delle serrate incondizionate e dei divieti a strascico per colpa di ottusità residuali.
Non deve meravigliare, quindi, se 46 milioni di italiani respingono al mittente deliranti accuse di ghettizzazione e decidono di alzare la voce. #Novaxout, con la speranza di mettere fuori gioco una volta per tutte la stupidità nelle sue infinite varianti.
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