"Hai fallito", "Parli da No Vax". Speranza ora sfida la Meloni

La leader di Fdi chiede una commissione di inchiesta e il ministro, nervoso, reclama un "duello" sulla Sanità

"Hai fallito", "Parli da No Vax". Speranza ora sfida la Meloni

Roberto Speranza prova a dare un senso alla sua campagna elettorale e attacca Meloni e Salvini. Il titolare del ministero della Salute avverte il «peso» di una gestione flop nei due anni di pandemia e agita lo spauracchio dei no vax nel centrodestra. Speranza rottama addirittura Enrico Letta, leader del suo partito, e si fa avanti lui in prima persona per un confronto con Meloni e Salvini. «Cara Giorgia, vedo che le tue invettive somigliano sempre più a quelle dei no vax», scrive su Twitter Speranza. «Perché non facciamo un bel confronto sulla Sanità io e te dove e come vuoi? Ti candidi a governare l'Italia. È giusto che tutti sappiano cosa pensi davvero della campagna di vaccinazione», attacca il ministro della Salute. Fuori Letta. Il quale, timidamente, ripete più o meno il concetto del ministro: «Il messaggio che ha dato sul green pass, solleticare la cultura no vax, l'ho trovato molto grave. Fdi rispetti i protocolli sanitari»

L'ex leader di Articolo Uno vuole sfidare in un faccia a faccia il capo di Fdi. Quella di Speranza è la risposta nervosa all'annuncio di Meloni di una commissione d'inchiesta sul covid per accertare responsabilità del ministro della gestione della pandemia: «Piano sanitario, Speranza ha completamente fallito. Con Fratelli d'Italia e con il centrodestra: istituzione di una commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia e nessuna reintroduzione del green pass. Tanto per esser chiari», aveva annunciato la leader di Fdi. Nell'intervista al direttore de La Stampa Massimo Giannini Speranza rincara la dose: «Gli italiani devono sapere cosa succede alla campagna di vaccinazione dopo il 25 settembre. La destra, Salvini e Meloni, hanno un atteggiamento ambiguo. Chi si candida deve dire come la pensa sulle vaccinazioni e se vuole cambiare linea al governo. Lo si dica, gli italiani devono saperlo. Il Covid non è scomparso non ha preso un aereo ed è andato su Marte. Dovremo occuparci ancora del Covid e la strada è la vaccinazione: oltre il 90% degli italiani ha fatto la doppia dose e siamo tra i primi per la terza».

Meloni non replica e affida la risposta al parlamentare Fdi Galeazzo Bignami: «La reazione scomposta del ministro Speranza dimostra che Fratelli d'Italia ha colto nel segno e checché ne dica il ministro della Salute, non c'è alcuna vicinanza, e neppure somiglianza, tra le nostre posizioni e quelle dei no-vax. C'è solo buon senso e difesa degli interessi degli italiani. Il fallimento di Speranza è sotto gli occhi di tutti, per questo è necessaria una commissione parlamentare d'inchiesta sul Covid che faccia chiarezza sulla gestione medico-sanitaria e su come sono state impiegate le risorse economiche e i soldi dei cittadini. Di cosa ha paura il ministro?» Dal fronte Lega nessuna risposta. E nemmeno dagli ambienti Fdi pare nessuno voglia accogliere l'appello di Speranza per un confronto.

Ma il ministro insiste e chiama in causa Orban: Un italiano su due non ha ancora deciso per chi votare. Dobbiamo dirgli chiaramente: a chi vogliono che questo Paese sia affidato dopo il 26 settembre? Per la sicurezza della tua famiglia e della tua impresa? Con la Meloni e la Salvini per mille ragioni rischiamo che il Paese vada a sbattere. L'Italia rischia l'isolamento, chi sono gli amici di Salvini e Meloni? Le Pen e Orban».

Gli attacchi di Speranza sono il segnale del nervosismo che circola negli ambienti Pd con l'avvicinarsi della data del voto. Intanto il tema covid piomba sulla campagna elettorale.

Il ministro tra un attacco e l'altro, estrae l'annuncio: «L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) darà il primo ok ai vaccini adeguati alle varianti Omicron. Il 5 settembre l'Aifa si pronuncerà. Credo che le prime forniture arriveranno intorno alla prima decade di settembre».

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