Hamas ammette: "Senza più missili e metà dei combattenti"

Lo scrive l'ex comandante della brigata Khan Younis. Scoperti tunnel in costruzione a Tulkarem

Hamas ammette: "Senza più missili e metà dei combattenti"
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Traguardi militari e contestazioni politiche. Mentre tre donne finiscono agli arresti a Herzliya, nord di Tel Aviv, per aver piazzato in una sinagoga volantini che chiedevano un accordo per il rilascio degli ostaggi, scatenando nuove proteste di piazza contro il governo, oltre cento miliziani di Hamas sono stati uccisi a Rafah negli ultimi giorni, dopo che l'esercito israeliano ha smantellato l'omonima brigata integralista nella città nel sud della Striscia. L'esecutivo israeliano procede dunque nel suo intento di annientare Hamas ma viene duramente accusato di non fare abbastanza per raggiungere un'intesa che riporti a casa i rapiti. «Lascia gli ostaggi a morire nei tunnel», accusano i familiari, mentre il leader dell'opposizione Yair Lapid vola a Washington per incontrare funzionari della Casa Bianca e fare in modo che «l'intesa resti presente nell'agenda pubblica internazionale».

Nella città di Gaza, le Forze di difesa israeliane (Tsahal) hanno effettuato un raid aereo contro un gruppo di agenti di Hamas in una sala di comando all'interno di un'ex scuola. L'azione avrebbe provocato almeno due morti. Il gruppo estremista palestinese non è ancora «espugnato» dalla Striscia, ma il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha diffuso nei giorni scorsi un documento che sarebbe stato scritto dall'ex comandante della Brigata Khan Younis di Hamas, Rafa'a Salameh, e indirizzato al leader del movimento islamista, Yahya Sinwar, e a suo fratello Muhammad, in cui il comandante descrive la «difficile situazione» a Gaza. «Manteniamo le armi e l'equipaggiamento che restano, poiché abbiamo perso il 90-95% delle nostre capacità missilistiche; e abbiamo perso circa il 60% delle armi personali - si legge nel messaggio diffuso da Israele - Abbiamo perso almeno il 65-70% dei nostri lanciatori anticarro e razzi e, cosa più importante, almeno il 50% dei combattenti tra coloro che sono martirizzati e feriti, e ora ce ne resta il 25%. L'ultimo 25% ha raggiunto una situazione che non tollera più: uomini distrutti a livello mentale o fisico».

Le operazioni dell'Idf proseguono incessanti. Gli abitanti della Striscia sono stati invitati a evacuare alcune aree, nel nord, dopo che due razzi sono stati lanciati contro Ashkelon, sud di Israele. I filo-iraniani di Hezbollah, contro cui Israele prepara la guerra, hanno lanciato a loro volta 55 razzi dal Libano verso la Galilea,

A impensierire la Difesa israeliana è anche la scoperta a Tulkarem, in Cisgiordania, di tunnel in costruzione sul modello di quelli di Gaza, nei pressi

di un ospedale. Intanto ieri migliaia di persone hanno partecipato in Turchia ai funerali di Aysenur Ezgi Eygi, l'attivista con passaporto turco-americano uccisa lo scorso venerdì da un proiettile israeliano nel West Bank.

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