Hub vaccinali nelle scuole per convincere i giovani

La proposta del sottosegretario Costa con l'ok dei presidi: "Negli istituti dal 30 agosto al 15 settembre"

Hub vaccinali nelle scuole per convincere i giovani

Trasformare per 15 giorni le scuole in hub vaccinali e farlo prima della ripresa delle lezioni. È questa l'ultima proposta annunciata dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa che ieri intervistato su RTL 102.5, ha anticipato: «Credo che dobbiamo portare i vaccini a scuola, abbiamo fatto una proposta proprio ieri. Si possono prevedere dei punti di vaccinazione dal 30 di agosto al 15 di settembre, con una vera e propria campagna all'interno degli istituti. Credo che sia anche un messaggio bello, positivo. La vaccinazione dei giovani è importante, significa non permettere al virus di circolare». Costa ha ricordato che per quanto riguarda i giovani «la vaccinazione è iniziata da poco, ma a oggi il 30% dei ragazzi dai 12 ai 19 anni ha già ricevuto la prima dose». L'obiettivo, ha ribadito, è quello su cui tutti contano per il prossimo anno, dagli studenti passando per i genitori per arrivare agli insegnanti: fare che la didattica a distanza resti finalmente solo un ricordo. «La scuola in presenza è un obiettivo che non possiamo fallire - ha infatti rincarato Costa - La scuola è un luogo di apprendimento, di formazione ed inclusione sociale».

A questo proposito i genitori stanno già affilando le armi. Il Comitato «A Scuola» che si batte per la ripresa delle lezioni in presenza per tutti, ha inviato una lettera a Draghi, al ministro Bianchi e al presidente dell'Associazione Presidi. Al grido «a scuola in poresenza al 100% whatever it takes» ha annunciato di essere pronto alla battaglia lanciando una campagna per la sospensione del pagamento delle «Tasse scolastiche i iscrizione e frequenza» e anche della «Erogazione liberale - contributo volontario» tra i genitori. «Siamo pronti a considerare anche noi la scuola come mero servizio che non intendiamo più pagare se non ci verranno fornite garanzie che venga integralmente erogato».

Con agosto inizia d'altronde il conto alla rovescia per la ripresa dell'anno scolastico, il terzo in era Covid. In attesa del decreto che dovrebbe essere varato il 5 di agosto, prosegue quindi l'opera di sensibilizzazione per arrivare a una decisione quanto più condivisa prima di arrivare ad imporre un qualche obbligo. «Dobbiamo partire dalla vaccinazione del personale scolastico - ha sottolineato ancora Costa - , Ad oggi ci sono circa 200mila non vaccinati. Abbiamo chiesto alle Regioni di avere dati precisi. Confidiamo attraverso un'opera di sensibilizzazione di poterli vaccinare. Qualora il problema dovesse persistere dobbiamo prevedere l'ipotesi di introdurre l'obbligo per questa categoria».

Un'eventualità, quest'ultima, che non trova contrario Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazione presidi. «Non c'è nulla di scandaloso nell'obbligo vaccinale - ha commentato - È assurdo che chi è a contatto con decine di ragazzi non sia vaccinato. Se una persona è a contatto con gli altri deve essere vaccinata, parlo del personale scolastico».

«Non è un problema scolastico - ha aggiunto - c'è stata la sanità prima di noi, ora tocca alla scuola, ma questo riguarda tutti. Se una persona entra in contatto ogni giorno con 50, 100 o 200 altre persone, secondo me deve essere vaccinato, è una questione basilare di tutela della salute collettiva, non ci vedo nulla di scandaloso» ha concluso.

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