Alle ultime elezioni europee, il mese scorso, il Movimento 5 Stelle ha conquistato 14 seggi a Bruxelles. Piccolo particolare: dei partiti italiani che hanno superato la soglia di sbarramento, quello guidato da Luigi Di Maio è l'unico a non essersi ancora iscritto a un gruppo parlamentare. Un problema non da poco, dal momento che non far parte di nessun gruppo significa condannarsi all'irrilevanza politica, oltre a non accedere ai fondi che servono a pagare chi si occupa materialmente della stesura delle leggi. Gli sherpa grillini, negli ultimi giorni, hanno bussato a varie porte. Ricevendo in cambio delle sonore pernacchie.
L'ultimo a dire di no ai 5 Stelle è stato il Gue, gruppo che riunisce le formazioni di estrema sinistra, che fanno del marxismo e dell'antifascismo la loro bandiera. "No grazie, non vogliamo avere niente a che fare con chi è stato alleato di Matteo Salvini e Nigel Farage". Il tempo stringe. La data limite è il 1° luglio, giorno in cui i gruppi politici devono comunicare la loro composizione. Insomma, mancano poche ore all'ennesimo flop del Movimento 5 Stelle. Che appare ormai rassegnato, al punto da avere già individuato il capro espiatorio del proprio fallimento. E chi meglio di Matteo Salvini? Già, perché in un'intervista al Fatto Quotidiano l'europarlamentare grillino Fabio Massimo Castaldo ha pensato bene di accusare il leader della Lega di essere il vero motivo dietro ai niet ricevuti.
"Abbiamo avuto diversi incontri con le delegazioni e in alcuni casi abbiamo dovuto ascoltare critiche per certe posizioni espresse dalla Lega. Non sempre è ben percepita la differenza, per noi fondamentale, tra alleanza e contratto di governo e questo un po’ lo paghiamo - ha detto il big grillino a Bruxelles - Se l'alleanza con la Lega ci indebolisce in Europa? Qualche ostacolo lo ha creato, soprattutto a causa di alcune posizioni di Salvini giudicate molto veementi rispetto alla visione espressa da diversi gruppi politici europei. Probabilmente hanno paura di essere accusati di avere nel gruppo chi governa con la Lega, ma questo è un problema loro, noi abbiamo mantenuto la nostra coerenza".
Coerenza che si fa fatica a percepire, visto che nella scorsa legislatura a Bruxelles il Movimento 5 Stelle ha lavorato fianco a fianco con Nigel Farage (Ukip). Quanto di più distante dalla cultura politica dei comunisti del Gue dove i grillini hanno inutilmente provato a entrare nonostante le smentite di Castaldo ("non siamo stati noi a chiedere di entrare nel Gue. Sono stati alcuni esponenti della sinistra radicale ad avvicinarci"). E poi le trattative, fallite, con i gruppi dell'Enl (Europa delle nazioni e delle libertà, dove c'è la Lega) e dell'Ecr (Conservatori e riformisti europei, il gruppo con Fratelli d'Italia).
Come andrà a finire? Tempo per
trovare un'intesa con altri partiti per la formazione di un gruppo autonomo - per il quale servono almeno 25 parlamentari eletti in sette Stati - non ce n'è più. Il gruppo misto è a un passo. E non certo per colpa di Salvini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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