I dubbi su Pizzaballa, sale Arborelius. E cresce la pista europea

L'italiano troppo pro Pal. Nomi caldi lo svedese e il francese Aveline

I dubbi su Pizzaballa, sale Arborelius. E cresce la pista europea
00:00 00:00

I veleni del caso Becciu entrano in conclave. E potrebbero indebolire le chance del segretario di Stato Pietro Parolin di salire al soglio pontificio: la vicenda che riguarda Giovanni Angelo Becciu è stata gestita male, con troppe oscillazioni, si è trascinata a lungo e alla fine la decisione, se di decisione si tratta, arriva forse fuori tempo massimo. O meglio, giusto in tempo - secondo alcune fonti interpellate dal Giornale - per insinuare il dubbio nel sacro collegio.

Non è un problema di voti: quelli più legati all'ex sostituito della Segreteria di Stato, che dunque voterebbero un candidato alternativo, si riducono a una manciata, gli altri sono over 80 e fuori dai giochi. Ma i porporati potrebbero addebitare a Parolin le incertezze e le scelte maturate in modo contraddittorio nell'era Bergoglio. Naturalmente, soprattutto per chi arriva da fuori, il ragionamento potrebbe essere capovolto: Parolin diventa in questa accezione il moralizzatore che non guarda in faccia nessuno.

Certo, il cardinale vicentino resta un candidato forte, forse il più accreditato ai blocchi di partenza il 7 maggio, ma ogni voto diventa prezioso nel tour de force degli scrutini, quattro al giorno, per raggiungere i due terzi più uno necessari per l'elezione.

La dinamica delle votazioni è assai complessa: se la situazione non si sblocca, se i consensi non salgono, allora può accadere che alleanze e strategie si rimescolino puntando su outsider fin lì inchiodati a un piccolo gruzzolo di voti.

Sono molti sulla carta i papabili, ma il profilo del nuovo pontefice deve essere convincente: dovrebbe avere il carisma, l'empatia, la forza comunicativa di Bergoglio, ma questo non basta. La Chiesa di domani sarà in continuità con quella di Francesco ma non sarà una fotocopia di quella di questi anni. Pesano appunto scelte e percorsi, fra strappi e cambiamenti, che non sempre sono sembrati lineari. E dunque si potrebbe optare per una personalità che in questa stagione sia rimasta fuori dalle mura del Vaticano.

C'è chi fa il nome di Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, ma l'eminenza bergamasca ha due handicap: è giovane, forse troppo visto che ha appena compiuto 60 anni; soprattutto ha avuto il coraggio di far sentire la voce dei palestinesi, alienandosi le simpatie di parte del mondo ebraico e questo avrà fatalmente un peso nella Sistina.

La soluzione che non ti aspetti potrebbe essere quella di pescare il successore di Pietro in Europa, ma non in Italia. Ecco farsi avanti la suggestione, e anche qualcosa in più, dello svedese Anders Arborelius, che arriva da uno dei Paesi più secolarizzati, è nato luterano e si è convertito a 20 anni. Insomma, la biografia di Arborelius racconta molto del mondo di oggi e della sorprendente ripresa del cattolicesimo in terre lontane da Roma, anche se parliamo sempre di minoranze. Altra personalità che gode di grande stima è quella del francese Jean-Marc Aveline, 66 anni, vescovo di Marsiglia e presidente della conferenza episcopale di Francia.

Anche a queste latitudini il tema si fa interessante e carico di riflessioni per l'uomo contemporaneo.

Si vedrà. Mettere insieme le tessere del puzzle non è facile, ma l'appuntamento con il 7 maggio si avvicina. E i cardinali continuano gli incontri in vista dell'extra omnes.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica