I due Francesco tra Arma e solidarietà

Entrambi venivano dalla Puglia, dove si terranno i funerali. L'amore per il servizio e il sociale

I due Francesco tra Arma e solidarietà
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Due giovani carabinieri cha amavano la loro divisa. Erano originari della Puglia, il maresciallo Francesco Pastore, 25 anni, e l'appuntato scelto Francesco Ferraro, 27 anni ancora da compiere, il primo di Manfredonia, provincia di Foggia, il secondo di Montesano Salentino, Lecce.

Entrambi figli di carabinieri: il padre di Pastore, Matteo, entra nell'Arma diventando maresciallo del nucleo radiomobile della compagnia di San Giovanni Rotondo mentre il papà di Ferraro, ora in pensione, è stato comandante della compagnia di Specchia, Lecce mentre il fratello Alessandro, anche lui nell'Arma, presta servizio a Crotone, in Calabria. E loro, nati a cavallo del nuovo millennio, hanno voluto continuare la tradizione di famiglia. Dopo aver frequentato la scuola allievi, Ferraro entra in servizio prima ad Eboli per poi essere trasferito a Campagna. Pastore sognava di fare il carabiniere sin da quando era piccolo, anche lui per seguire le orme paterne.

È l'attuale comandante della compagnia di Specchia ad avvisare per primo la famiglia Ferraro, partita all'alba alla volta di Salerno. «Tutta una famiglia impegnata al servizio dello Stato e del prossimo - raccontano i conoscenti salentini dei Ferraro, il papà comandante in pensione, la madre infermiera all'ospedale di Tricase. Il fratello Alessandro anche lui nell'Arma e uno zio nell'Aeronautica». «Una famiglia perbene, molto riservata quella dei Pastore - ricordano i colleghi del papà -. Francesco veniva spesso a Manfredonia a trovare la sua famiglia, la mamma e una sorella amatissima».

Pastore, dopo essersi diplomato geometra, si arruola alla scuola sottufficiali di Velletri per completare il corso a Firenze diventando maresciallo. La stazione di Campagna è la sua prima assegnazione. «Siamo distrutti - raccontano i carabinieri del paesino in provincia di Salerno - per noi non erano solo colleghi ma soprattutto amici».

Ricordi commossi anche per il 27enne: «Francesco era un amico. Una persona straordinaria, eccezionale. Una di quelle persone che ha sempre dedicato la sua vita al sociale», racconta il vice sindaco di Montesano Salentino, Alessandro Verardo, ricordando l'appuntato Ferraro. «Francesco veniva spesso a Montesano dove vive la sua famiglia. Ogni volta era sempre disponibile per qualsiasi necessità». L'appuntato Ferraro era da sempre impegnato in mille attività sociali.

«Era un ragazzo di cuore - continua il vicesindaco - credeva in quello che faceva».

«Se emergesse la positività ai test della donna alla guida del Suv - scrive il Nuovo Sindacato Carabinieri - ci costituiremo parte civile».

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