Dalla stanza in Santa Marta a Santa Maria Maggiore

Il Bergoglio romano e le scelte rivoluzionarie di vivere nel residence e di essere sepolto "fuori dalle mura"

Dalla stanza in Santa Marta a Santa Maria Maggiore
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Stanza 201. La casa romana di Papa Bergoglio è stata questa: una piccola spartana suite: studio, camera da letto, bagno. La sede quella della Domus Sanctae Marthae, la struttura alberghiera interna al Vaticano, vicino all'arco delle Campane, in cui il papa venuto dall'altro mondo decise di vivere fin dall'inizio del suo pontificato, rinunciando con non poco scalpore al ben più lussuoso Palazzo Apostolico. L'umile Bergoglio preferiva vivere qui, a stretto contatto con gli altri ospiti, quelli stabili e i visitatori estemporanei, protetto ma nemmeno troppo dai momenti di una vita di comunità che per lui erano l'autentico senso di un pastore che sta con il gregge e non separato da esso.

La stanza 201 è al secondo piano di questa struttura piuttosto imponente, cinque piani in due differenti corpi paralleli piuttosto massicci uniti al centro da un braccio che fa somigliare la struttura, quando la si vede dall'alto, a una H oppure a un ospedale. Questo edificio venne costruito negli anni Novanta durante il pontificato di Giovanni Paolo II, che fu convinto ad adibire un vecchio ospizio a residenza per ospiti di riguardo della Santa Sede. L'idea di trasformarla nella foresteria per i cardinali durante il Conclave arrivò successivamente. I cardinali fino al conclave del 1978 erano ospitati nel solenne quanto scomodo Palazzo Apostolico. Ora la Domus Santa Marta tornerà ad affollarsi dei cardinali che già da ieri stanno convergendo su Roma in vista del prossimo conclave, ed è per questo che la direzione della struttura sta chiedendo agli ospiti di sloggiare.

La Domus Santa Marta ha 105 suite, 26 stanze singole e un appartamento di rappresentanza, comunque insufficienti per ospitare tutti i 135 cardinali. La Domus è organizzata come un vero e proprio albergo con una reception, sale congressi, spazi comuni, ristoranti, lavanderia e altri servizi. Vi lavorano alcune suore e una trentina di dipendenti che svolgono le più differenti mansioni. C'è anche, nello spazio ritagliato tra il muro dell'edificio e le mura leonine, la cappella dove il papa ha detto e ricevuto messa centinaia di volte nel suo pontificato e dove da ieri è esposta la sua salma.

Se la scelta di vivere a Santa Marta è stato il primo atto di rottura di Bergoglio, quello di essere seppellito a Santa Maria Maggiore e non a San Pietro è stato l'ultimo, anche se il testamento in cui ha espresso questa volontà è di tre anni fa. Bergoglio è sempre stato molto legato a questa basilica mariana dove visse il primo atto del suo pontificato, il giorno successivo alla sua elezione, il 14 marzo 2013, quando vi si recò per la venerazione della Madonna Salus Populi Romani, l'antica icona mariana della Basilica, a cui portò un mazzo di fiori.

Un atto che il Papa ha ripetuto prima e dopo ogni viaggi internazionali, per assicurarsi la benevolenza della Vergine Maria. Santa Maria Maggiore è una delle quattro basiliche maggiori di Roma, l'unica ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana e si trova tra l'Esquilino e il rione Monti, non distante dalla stazione Termini.

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