Due mamme non si possono avere, via il cognome di una delle due perché è contro la legge. A Padova la Procura ha chiesto al Tribunale la rettifica dell'atto di nascita di una bambina, figlia di una coppia gay. Era già successo in varie regioni d'Italia. Ma questa volta la Procura è andata a ritroso, impugnando tutti gli atti di nascita dei 33 bimbi nati dal 2017 ad oggi da altri genitori arcobaleno e regolarmente registrati dal sindaco della città, Sergio Giordani, dando di fatto ragione al governo Meloni che già da marzo scorso, con una circolare inviata dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ha imposto la sospensione della registrazione degli atti delle coppie omogenitoriali.
Il sindaco di Padova - così come già fatto da Beppe Sala a Milano e dai primi cittadini di altre città - aveva forzato la mano per garantire gli stessi diritti alle coppie formate da genitori dello stesso sesso. Ma ora è arrivato l'alt della Procura di Padova, guidata da Valeria Sanzari, secondo la quale un atto di nascita con «due mamme» va contro le leggi e i pronunciamenti della Cassazione. Per questo il magistrato ha notificato alla coppia - quarantenne, con un altro figlio biologico dell'altra donna - un atto con il quale chiede al Tribunale di modificare l'atto di nascita della bimba, che compirà tra poco sei anni, attraverso la «cancellazione» del nome della madre non biologica e la «rettifica» del cognome attribuito alla figlia, cancellando quello della «seconda mamma». Il ricorso verrà discusso il 14 novembre. «La giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale», è scritto nel ricorso. La procuratrice dice di essere tenuta a far rispettare la legge: «Con l'attuale normativa non posso fare altro».
La madre biologica aveva già invito i documenti per l'iscrizione della figlia alla prima elementare con il doppio cognome. Adesso cambia tutto. «Non si tratta solo di ripercussioni sulla vita sociale, ma sulla propria identità, fino a prova contraria un diritto fondamentale. Un trauma personale in una fase delicata dello sviluppo, per il fatto di non avere più un fratello ed una mamma», denuncia la donna. Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, si dice pronta a lottare: «Parliamo di togliere un genitore legale a minori anche a distanza di 6 anni dalla nascita: un atto vergognoso e indegno di un paese civile.
È incredibile che in una città dove per tutti questi anni nessun certificato era stato impugnato, la cosa avvenga a pochi mesi dalla circolare di Piantedosi. Sarà una casualità?». Nessun passo indietro da parte del sindaco di Padova: «C'è un vuoto legislativo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.