L'unica speranza per Novak Djokovic è legata a un doppio misto. Quello composto dai due deputati repubblicani Claudia Tenney e Louie Gohmert, che si sono rivolti al presidente Joe Biden perché autorizzi il suo sbarco a New York in vista degli US Open che si svolgeranno a Flushing Meadows dal 29 agosto all'11 settembre. La legge americana infatti gli impedirebbe di entrare negli States, e quindi di partecipare al torneo, uno dei quattro Slam, a causa del suo rifiuto di sottoporsi al vaccino per il Covid-19. I due membri del congresso propongono di concedere al serbo un'esenzione per interesse nazionale, una sorta di wild card sanitaria. «Impedire a grandi atleti come il 21 volte campione Slam Novak Djokovic di competere in eventi di alto profilo riduce la loro importanza vitale dal punto di vista economico e diplomatico, senza che ci sia un beneficio tangibile per la salute pubblica», si legge nel documento che i due politici hanno indirizzato al segretario di Stato Antony Blinken.
C'è ancora un chance di vedere Djokovic sul cemento newyorkese dove l'anno scorso perse in finale contro Danil Medvedev vedendo svanire il Grand Slam che nessun uomo raggiunge dal 1969 (Rod Laver) e che Djokovic ha ottenuto soltanto in versione «virtuale»: quattro tornei consecutivi ma non nella stessa stagione (da Wimbledon 2015 a Roland Garros 2016). Già i tifosi del serbo e alcuni suoi colleghi si sono schierati a favore della presenza sua e degli altri colleghi No Vax a Flushing Meadows e magari anche al torneo Masters 1000 di Cincinnati che prenderà il via a Ferragosto. Djokovic ha invece già rinunciato a scendere in campo al Masters 100 di Montreal la prossima settimana.
Le posizioni antivacciniste hanno reso la stagione 2022 di Djokovic un'odissea.
Costretto a rinunciare agli Australian Open dopo una telenovela, ha poi vinto Wimbledon (e Roma) venendo eliminato ai quarti a Parigi e perdendo la posizione numero uno del ranking mondiale, di cui il serbo ha il record assoluto di durata con 373 settimane tra il 2011 e il 2022.AnCu
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