«Le truppe ucraine stanno affrontando una delle più potenti» offensive della Russia dall'inizio dell'invasione su larga scala». Le parole del comandante in capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky sono al tempo stesso un ammissione di difficoltà e un disperato grido di aiuto. La linea del fronte ucraino scricchiola da settimane, in particolare nel Donetsk, al punto che lo stesso comandante parla della necessità «un costante rinnovamento delle risorse delle unità ucraine», mentre le principali città continuano ad essere colpite da missili e droni, indirizzati soprattutto su edifici civili, e il presidente Zelensky ribadisce le sue richieste di aiuto a un Occidente troppo passivo, anche in virtù dell'escalation coreana, con truppe di Kim ormai parte integrante del conflitto.
La notte scorsa missili russi hanno colpito Kharkiv uccidendo un poliziotto e ferendo decine di persone in una zona densamente popolata della città. Nella provincia di Kherson, i bombardamenti russi hanno provocato la morte di una donna e ferito altre tre persone, tra cui due bambini mentre nella capitale Kiev, le sirene sono entrate in azione già dalla mattina con una pioggia di droni piovuta su edifici civili della città. Secondo l'aeronautica militare di Kiev oltre 70 sono stati i droni Shahed di fabbricazione iraniana utilizzati nella sola notte scorsa. «Quella in Ucraina non è più una situazione di stallo: la Russia sta avanzando, in modo deciso», confermano analisti americani, con la Russia che rivendica la conquista di due nuovi villaggi nell'Ucraina orientale. Si tratta di Kurakhivka, vicino a Kurakhove, nella regione orientale di Donetsk, e di Pershotravneve nella regione del Kharkiv. Secondo i dati forniti dall'Istituto americano per lo studio della guerra, l'esercito di Mosca avrebbe conquistato 478 chilometri quadrati di territorio ucraino nel solo mese di ottobre, il dato più alto dall'inizio del conflitto.
Anche per questo il presidente ucraino Zelensky ha alzato i toni dei suoi appelli agli alleati, accusandoli di «stare a guardare» e di non prendere i dovuti provvedimenti prima che le truppe nordcoreane in Russia raggiungano il fronte, ipotizzando un attacco preventivo ai campi di addestramento delle truppe di Kim, impossibile però senza il permesso degli alleati di usare armi a lungo raggio per colpire obiettivi oltrenconfine. «L'America sta a guardare, la Gran Bretagna sta a guardare, la Germania sta a guardare. Tutti aspettano che anche i militari nordcoreani inizino ad attaccare gli ucraini», attacca Zelensky. Secondo la Casa Bianca circa 8mila soldati nordcoreani si trovano già nella regione russa di Kursk, dove le forze ucraine hanno sconfinato nei mesi scorsi occupando numerose aree, e si stanno preparando ad aiutare il Cremlino a combattere. Secondo l'intelligence militare ucraina oltre 7mila soldati nordcoreani, dotati di equipaggiamento e armi russe, sono stati trasportati in aree vicine all'Ucraina.
Le truppe di Kim, addestrate in cinque località dell'Estremo Oriente russo di cui Kiev conosce la localizzazione, sarebbero composte in tutto da 12mila uomini. Una situazione che rappresenta un'escalation a tutti gli effetti e che complica ulteriormente le operazioni di difesa di Kiev, costretta a limitare i danni e impossibilitata ad attaccare.
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