Continua l'annus horribilis della Francia nel mirino del terrorismo islamico. Si è aperto con la strage alla redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo ed è continuato con attentati sventati, chiese cattoliche nel mirino e i brutto episodio del Tgv. Ora le sparatorie coordinate nella capitale nonostante un dispositivo di massima allerta sempre dispiegato su tutto il territorio. E dallo Stato islamico si alzano le grida di gioia per i francesi brutalmente ammazzati al grido di "Allah è grande!".
"La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa", afferma il canale Dabiq France (la rivista francese dello Stato islamico) assumendo la paternità degli attentati. "Ricordate, ricordate il 14 novembre di Parigi - continuaon dimenticheranno mai questo giorno, così come gli americani l'11 settembre". Non appena ha fatto il giro del mondo la notizia del multiplo attacco terroristico alla capitale francese, i tagliagole dello Stato islamico hanno esultato sui social network. Su Twitter i militanti dell'Isis hanno, immediatamente, celebrato gli attacchi di Parigi con l'hashtag in arabo "Parigi in fiamme". "Dopo Parigi - è il sinistro proclama che accompagna le celebrazioni dei sostenitori dell'Isis - ora tocca a Roma, Londra e Washington". Non mancano anche le minacce a Spagna e Portogallo, territorio dell'antico Califfato in Europa.
Del resto sia gli esperti di geopolitica sia i servizi di intelligence sono d'accordo nell'affermare che con l'operazione lanciata in Siria la Francia non mirava ad arginare l'esodo di profughi né a rafforzare la coalizione
anti Isis. Il motivo è piuttosto quello di neutralizzare un gruppo preciso di combattenti che starebbe preparando attentati devastanti sul territorio francese. Pare siano stati confermati nelle loro analisi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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