«La campagna di vaccinazione procede bene». Parole del premier Mario Draghi, che si è fatto guidare anche dall'andamento delle somministrazioni per le decisioni sulle riaperture. Il piano vaccinale va avanti a un ritmo sostenuto, anche se il traguardo indicato dal ministro Roberto Speranza di immunizzare almeno parzialmente entro giugno gli over 60, la categoria più colpita, non appare facilissimo da raggiungere.
Dall'ultimo report del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo risulta che sono 17.143.590 le dosi di siero fornite alle Regioni dall'avvio delle vaccinazioni (1.574.860 negli ultimi sei giorni) e 14.259.835 le somministrazioni fatte, pari a 1.749.937 nella settimana tra il 10 e il 16 aprile. Si respira ottimismo. Anche se bisogna correre con l'immunizzazione delle persone con elevata fragilità e quelle di età compresa tra i 70 e i 79 anni: quelli che hanno ricevuto la prima dose sono il 30,14%, quelli che le hanno avuto entrambe appena il 3,4%. Per poi dedicasi alla fascia 60-69 anni, mentre non è ancora conclusa quella del personale sanitario e sociosanitario, anche se in questa categoria le percentuali di copertura sono ottime (con il 92,68% di prime dose e il 75,65% con due) e delle altre categorie considerate prioritarie. Soltanto dopo, disponibilità di vaccini permettendo, si potrà ipotizzare di privilegiare determinate categorie produttive o aree geografiche di particolare interesse turistico.
Secondo l'ultimo report settimanale del governo gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose sono il 76,09% e quelli già immunizzati con entrambe le inoculazioni sono poco meno della metà. Il 23,9% dei più anziani, invece, è ancora in attesa della prima iniezione. Il Veneto ha già coperto il 90% degli over 80 e c'è un 5% che non si vuole vaccinare. Anche la Campania sta ultimando l'immunizzazione degli ultraottantenni deambulanti. «Nelle prossime due settimane completiamo le inoculazioni anche per i non deambulanti», garantisce il governatore Vincenzo De Luca. Ma la situazione cambia da Regione a Regione e ce ne sono alcune dove la vaccinazione dei più anziani procede a rilento.
Alla struttura commissariale si continua a lavorare a pieno ritmo e si confida di poter raggiungere presto l'obiettivo del mezzo milione di vaccinazioni al giorno, ma per arrivarci è indispensabile che il programma delle consegne venga rispettato. Tra dicembre e marzo sono arrivate 14 milioni di dosi, da qui a giugno dovremmo riceverne oltre il triplo: la stima «prudenziale» su cui lavora Figliuolo è di 45 milioni. L'Italia aspetta inoltre una quota dei 50 milioni di fiale che Pfizer anticiperà all'Unione europea: si tratta del 13,46% del quantitativo, poco meno di 7 milioni di dosi. Ed entro il 20 aprile potrebbe giungere il via libera dell'Ema per Johnson&Johnson. Anche se dovesse essere limitato a certe fasce d'età, essendo monodose, darebbe comunque un contributo importante alla campagna.
Nessun crollo su AstraZeneca, hanno garantito ieri il premier e il ministro Speranza, ribadendo comunque che «chi
lo rifiuta finisce in coda». In Sicilia, invece, ieri sono triplicate le somministrazioni del vaccino di Oxford grazie all'inizio dell'open weeekend lanciato dal governatore Nello Musumeci per smaltire le fiale in frigo.
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