Una piazza gremita di bandiere del Pd e di bandiere per la pace, ma solo due della Palestina. Alla fine, i dem possono tirare un sospiro di sollievo per aver scampato il pericolo che la prima mobilitazione contro il governo Meloni si trasformasse in un evento caratterizzato dai cori pro Hamas oppure contro Israele. Ma tra i manifestanti non sono certo mancati i malumori.
Uno dei due militanti che è riuscito a eludere il servizio d'ordine esibendo la bandiera della Palestina non ha dubbi: «Il popolo palestinese sta soffrendo più di altri. Questa guerra è voluta dall'Occidente perché la Cisgiordania fa gola. Per combattere i terroristi non si ammazzano 5mila bambini palestinesi». Un ragazzo con indosso la maglia Human Rights usa toni ancora più duri: «Israele sta esagerando. Se è vero che è un paese democratico, è lei che deve fare il primo passo e lasciare i terroristi occupati». Un giovane italiano di origine marocchina gli fa eco e dice: «Finché i Paesi occidentali continuano a sostenerla, continuerà...». Tra i manifestanti, anche una delegazione del Movimento migranti rifugiati di Caserta che espone cartelli contro Salvini e Piantedosi chiedendo «permesso di soggiorno per tutti», ma anche «Stop bombing Gaza». A distanza di pochi metri una signora toscana che gestisce un banchetto di libri in vendita, schierata al fianco dei palestinesi, commenta: «Oggi di pace ne hanno parlato solo due esponenti della società civile. Dal Pd non è arrivata neanche una parola né dal sindaco Gualtieri né da Bonaccini». La segretaria Elly Schlein parla per ultima e torna a chiedere «un cessate il fuoco umanitario perché non possiamo assistere a questo massacro di civili». La linea è sempre la stessa: liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, protezione dei civili palestinesi e ripresa di un processo di pace che abbia «l'obiettivo di due popoli e due Stati». Un atteggiamento giudicato troppo neutrale dai giovani con i kefiah al collo che mugugnano: «Il Pd è debole nel sostegno alla Palestina». Tra la folla girano militanti che insieme al giornale «La Comune», edito dalla «Corrente umanista socialista», distribuiscono un volantino che solo apparentemente mostra una linea di equidistanza. La premessa, infatti, sembra condivisibile: «La guerra in atto è stata scatenata dal vile assalto del 7 ottobre dei terroristi di Hamas contro la popolazione ebraica».
Ma è il finale che svela tutto l'antisionismo della sinistra: «Queste ultime vicende si legge ancora - si inquadrano nella sistematica pluridecennale offensiva bellica e invasione delle terre di Palestina da parte delle truppe di Israele e dei suoi coloni». Il leit-motiv è sempre lo stesso ritornello: «Non stiamo con Hamas, ma con la Palestina oppressa da Israele da 70 anni».
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