Identificato il rapinatore: è un romeno

Il fratello si è presentato ai carabinieri. E ora è caccia al resto della banda

Identificato il rapinatore: è un romeno

Casaletto Lodigiano (Lodi) È stato identificato l'uomo che nella notte tra giovedì e venerdì a Gugnano di Casaletto Lodigiano, dopo essersi introdotto con tre complici nel bar tabaccheria «Osteria Dei Amis» è morto dopo essere stato colpito da una fucilata.

Si tratta di un romeno di 28 anni le cui impronte digitali, come ha rimarcato anche il procuratore della Repubblica di Lodi, non erano mai state censite dalle forze dell'ordine. Molto particolare il modo in cui i carabinieri hanno potuto identificarlo. Un uomo si è presentato in caserma insieme al suo avvocato, e ha spiegato di essere arrivato lì perché era da qualche giorno che non riusciva più a sentire suo fratello. Ha aggiunto che suo fratello abitava proprio nella zona tra Sudmilano e Lodigiano. E ha detto di aver pensato, quando ha sentito del fattaccio, che potesse trattarsi proprio di lui. Forse strano. Ma vero. È andata proprio così. E, di conseguenza, il procuratore della Repubblica di Lodi, Domenico Chiaro, e il sostituto Laura Siani hanno immediatamente disposto un riconoscimento ufficiale. Che avverrà comunque domani. Già, perché a questo punto l'uomo è stato ammesso a presenziare all'autopsia che si terrà sul cadavere del romeno 28enne in tarda mattinata, all'Istituto di Medicina legale di Pavia. Saranno presenti anche il suo avvocato, il legale di Mario Cattaneo e naturalmente le forze di polizia.

Ma, contemporaneamente, gli inquirenti risulta stiano anche verificando tutto quanto raccontato da quest'uomo che dice di essere operaio in Svizzera. Poi c'è la voce lasciata sulla registrazione del 118 in cui qualcuno, un complice o forse un familiare del ferito, chiedeva aiuto, nell'immediatezza dei fatti, accorato per il malvivente rimasto a terra. E parallelamente si verificheranno gli elementi a disposizione.

Intanto la posizione giudiziaria di Cattaneo non cambia: è tuttora indagato per omicidio volontario. Come se avesse voluto proprio premerlo quel grilletto. Lui agli inquirenti continua a ripeterlo che il colpo che ha ucciso il rapinatore è partito accidentalmente, quando gli hanno tirato via il fucile.

Ma il procuratore Chiaro lo dice senza remore: «Per ora, c'è una sola persona che ha commesso il reato: il ladro che ha violato di notte una proprietà privata». Mentre si sa che il reato potrebbe ben presto venire derubricato. Tanto dipenderà, soprattutto, dagli esiti dell'autopsia. Gli inquirenti, infatti, mirano a capire in che direzione sia andato il colpo sparato, da che altezza sia stato sparato e come abbia trapassato il malcapitato e anche a quale distanza sia stato esploso. Tutti elementi che non si prevede arrivino in pochi giorni. Nel frattempo però, gli inquirenti hanno da lavorare e non poco. C'è una banda, infatti, che gira tuttora indisturbata. E chissà se quel fratello che così facilmente sarebbe riuscito a arrivare al congiunto ormai morto non possa sapere qualcosa, che potrebbe raccontare agli inquirenti, anche con chi il congiunto fosse la notte della tragedia.

Intanto oggi riapre già l'«Osteria Dei Amis». E il motivo c'è.

Per la famiglia Cattaneo, infatti, quanto è accaduto non è assolutamente stato frutto della loro volontà. Per questo, oggi, il pranzo di beneficenza che era stato preventivato per contribuire al restauro del campanile si terrà. E sul posto sono attesi anche politici e gente. Tutti a sostegno del tabaccaio rapinato.

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