II governo impugna la "legge De Luca" per il terzo mandato

Palazzo Chigi pronto al ricorso alla Consulta, entro il 10 gennaio

II governo impugna la "legge De Luca" per il terzo mandato
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Il governo Meloni confeziona un «regalino» per Elly Schlein per la festa dell'Epifania. L'esecutivo è pronto a impugnare in Corte Costituzionale la legge regionale campana che spiana la strada al terzo mandato di Vincenzo De Luca. La segretaria Pd non è riuscita a liberarsi dello sceriffo, che si prepara al tris in Regione. Ecco che arriva in soccorso il centrodestra con il ricorso alla Consulta. In realtà, si tratta di una corsa contro il tempo.

E fino all'ultimo istante, la mossa del governo di sollevare il conflitto di competenza dinanzi ai giudici costituzionale resta in bilico. Perchè l'esecutivo non è certo di poterla spuntare. Si gioca in punta di dritto. Da settimane il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (pressato dai vertici campani Fdi) è al lavoro con i consiglieri giuridici di Palazzo Chigi per capire la praticabilità di un ricorso. Si deve agire in fretta: il termine per impugnare la legge campana scade il 10 gennaio. Nel prossimo Consiglio dei ministri, la cui riunione dovrebbe tenersi prima dell'Epifania al massimo il 7 gennaio prossimo, dovrebbe arrivare l'ok al ricorso. Ieri, l'altro potentissimo sottosegretario di Palazzo Chigi, Giovanbattista Fazzolari, si è sbilanciato sull'ipotesi di impugnare la norma campana sul terzo mandato: «Non sto seguendo io la questione, ma il governo sta valutando di impugnare la norma sul terzo mandato. Oggettivamente ci stiamo pensando» spiega il braccio destra di Meloni in Senato durante il voto sulla manovra. Mettendo però agli atti tutti i dubbi su un iter in salita: «Non è semplicissimo perché alcune Regioni rivendicano che, avendo la facoltà di stabilire la propria legge elettorale, avrebbero anche facoltà di decidere il numero di mandati. E' quello che la presidenza del Consiglio sta studiando. Io reputo che su una cosa così importante debba essere lo Stato a decidere, però è chiaro che se poi invece la Costituzione dice una cosa diversa, ne prenderemo atto». Si gioca una partita difficilissima. La Campania ha recepito solo a novembre la norma nazionale che impone il limite dei due mandati per i presidenti di Regione. Ora, secondo la tesi di De Luca e dei suoi consulenti giuridici, i due mandati si iniziano a calcolare dal momento in cui è recepito il limite. Dunque il secondo (per De Luca) sarà eventualmente il mandato 2025-2030. Una posizione che trova d'accordo anche la Lega con il governatore del Veneto Luca Zaia in testa. Al netto della battaglia legale, il caso De Luca pone sul tavolo almeno due questioni politiche. La prima in casa Pd. Schlein vorrebbe far fuori il governatore uscente ma con il terzo mandato sarebbe complicato. In questo caso l'aiutino arriverebbe da Meloni che con il ricorso proverà a stoppare il terzo mandato, mettendo fuori gioco De Luca. La seconda questione riguarda il Carroccio. Il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli si è messo di traverso, non vuole impugnare la norma campana.

Facendo infuriare Fratelli d'Italia. Il Carroccio è da sempre favorevole alla cancellazione di ogni limite per i mandati di sindaci e governatori. A maggior ragione oggi, che deve trovare una collocazione a Luca Zaia, il cui mandato scade nel 2025.

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