“Le espulsioni dei quindici senatori pentastellati che non hanno votato la fiducia al governo di Mario Draghi sono illegittime”. L’avvocato romano Lorenzo Borrè bolla come non regolare la scelta assunta da Vito Crimi nelle ultime ore per punire i parlamentari che non si sono allineati al voto favorevole arrivato dopo la consultazione tra gli iscritti sulla piattaforma Rousseau: “Le scelte dei vertici del Movimento non rispettano le regole interne. Secondo quanto prevede l'articolo 21 del regolamento del gruppo M5S del Senato l'espulsione dei componenti deve essere ratificata da una votazione online, tranne nel caso in cui il provvedimento sia richiesto dal Capo Politico. Ma il Capo politico non c'è più perché non è più previsto dallo statuto in vigore da oggi”.
Nel corso degli ultimi anni Borrè ha incassato una lunga serie di vittorie in diversi tribunali. Sentenze arrivate dopo i ricorsi presentati da eletti e attivisti del Movimento 5 stelle che si sentivano destinatari di provvedimenti disciplinari irregolari. Anche le sanzioni annunciate dall’ex viceministro degli Interni Crimi rischiano di avviare uno strascico di fronte agli organi di giustizia di Palazzo Madama e al giudice ordinario: “Qualcuno dei quindici si è già mosso per chiedere tutela delle proprie pretese. Fossi negli interessati preavviserei la Presidente del Senato che eventuali dichiarazioni di espulsione da parte del Capogruppo che non siano ratificate dalla votazione on line non potranno comportare l'automatico passaggio al gruppo Misto”. Elio Lannutti, presente nella lista degli esplusi, ha già annunciato il ricorso alle vie legali. Pronta a dare battaglia anche l’ex ministra Barbara Lezzi. La parlamentare pugliese ha annunciato su Facebook di volersi candidare al Comitato direttivo del Movimento 5 stelle. Netta anche la reazione di un'altra espulsa, la senatrice Bianca Laura Granato: "Da qualche tempo la linea politica sembra deviata. Non siamo gli utili idioti di nessuno. Se vi piace gestire un gruppo in maniera personalistica, fate pure. Non ho ancora ricevuto nessun provvedimento di espulsione: appena lo riceverò deciderò insieme agli altri cosa fare. Di certo lavorerò al fianco dei tanti attivisti che ci stanno accompagnando in questo percorso".
Anche Matteo Mantero, pentastellato alla seconda legislatura, definisce “folle” l’idea di procedere con delle espulsioni.
L’inquilino di Palazzo Madama ha rivelato che tra i colleghi si è registrata una contrarietà al governo Draghi pari al 90 per cento durante le riunioni degli ultimi giorni: “Sono tanti anni che faccio parte del Movimento. Mi addolora pensare che non impariamo dai nostri errori. Invece di andare avanti come un treno, ottusamente, con le epurazioni sarebbe giusto capire”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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