Imprese pronte a 500mila assunzioni

Unioncamere e ministero del Lavoro: nuovi contratti in crescita del 9%. Ma mancano i profili richiesti

Imprese pronte a 500mila assunzioni
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Il mercato del lavoro continua a evidenziare un incoraggiante stato di salute. Vi sono, tuttavia, alcune asimmetrie: all'andamento positivo del commercio e dei servizi fa da contraltare una sostanziale stagnazione nel manifatturiero.

Il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro ha evidenziato che a marzo sono oltre 447mila i contratti programmati dalle imprese e sono circa 1,4 milioni quelli previsti per il trimestre che si concluderà a maggio, con un incremento di quasi 30mila unità rispetto a marzo 2023 (+7,1%) e circa 112mila unità sullo stesso periodo del 2023 (+8,7%). In crescita le previsioni di entrata nei settori dei servizi (+10,5% nel mese e +11,4% nel trimestre), grazie in particolare agli andamenti attesi da turismo (+16% e +14,3%) e commercio (+14,6% e +17,2%). Positivi i flussi programmati dalle imprese delle costruzioni (+2,7% e +7,4%).

Indicazioni più incerte provengono, infine, dalle imprese manifatturiere che a marzo segnalano una contrazione delle assunzioni rispetto allo stesso mese del 2023 (-1,6%) e timidi segnali di crescita nel trimestre (+0,2%). Tra i settori manifatturieri, che complessivamente ricercano oltre 85mila lavoratori nel mese e 249mila nel trimestre, le maggiori opportunità di lavoro riguardano le industrie della meccatronica con circa 23mila lavoratori nel mese e 66mila nel trimestre, seguite dalle industrie metallurgiche (rispettivamente 18mila e poco più di 50mila) e da quelle alimentari (11mila e 33mila). Sono 49mila i contratti di assunzione programmati nelle costruzioni a marzo e 146mila fino a maggio. Nel terziario sono circa 313mila i contratti di lavoro che le imprese intendono attivare a marzo e oltre 992mila quelli previsti nel trimestre marzo-maggio. Anche a marzo, il flusso delle assunzioni è caratterizzato da una prevalenza di contratti a tempo determinato (239mila unità; 53,4% del totale), seguono i contratti a tempo indeterminato (91mila; 20,4%)

Ancora elevata, sebbene in leggera flessione rispetto a febbraio, la quota di assunzioni di difficile reperimento, pari al 47,8% del totale, soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte. I profili più difficili da trovare nel mercato del lavoro riguardano gli operai specializzati (64,6%), gli operai conduttori di impianti (54,3%) e i tecnici (54,2%). Sotto il profilo territoriale è da sottolineare l'elevato mismatch riscontrato dalle imprese nel Nord est per cui sono difficili da reperire circa il 52,9% dei profili ricercati con punte del 57,1% per il Friuli-Venezia Giulia. Le imprese del Nord ovest segnalano difficoltà a reperire il 47,9% dei profili ricercati, seguite dalle imprese del Centro (45,9%) e da quelle del Mezzogiorno (44,5%).

Nonostante queste indicazioni positive, Cgil e Uil hanno

indetto un nuovo sciopero per l'11 aprile per chiedere politiche e interventi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra i motivi di protesta anche la delega fiscale cui le due organizzazioni sono contrarie.

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