Giulia Bongiorno è pronta a lanciare la sua "guerra" ad assenteisti e furbetti del cartellino. Ed è pronta pure a sfodeare armi in genere degne della scientifica pur di metter fine all'annosa piaga della pubblica amministrazione.
"Agirò col bisturi per curare le disomogeneità nei servizi", dice il ministro alla Pubblica amministrazione e parlamentare della Lega al Corriere. A cui anticipa la sua strategia fatta innanzitutto di ispezioni "a sopresa" fatte attraverso un "pool di esperti: i nostri ispettori e specialisti di modelli organizzativi".
Ma anche "rilevazioni biometriche per evitare che ci sia chi strisci il tesserino per altri" per stanare gli assenteisti. In altre parole: al posto del badge da timbrare, per dimostrare l'ingresso al lavoro si dovrà poggiare il dito su un lettore di impronte digitali, il che rende più difficile che qualcuno possa farlo al posto di un collega. "Cosa c’è di male? A me alla Camera le hanno prese quando c’erano i pianisti. E non sono rimasta traumatizzata", spiega la Bongiorno, che non vuol sentir parlare di violazione della privacy: "Tra i beni confliggenti deve prevalere l’interesse collettivo: che siano tutti al lavoro, al servizio del cittadino".
Altro tema, quello dei raccomandati, per cui sarà introdotto un sistema di recensioni da parte dei cittadini: "La carriera del raccomandato si può stroncare valutandolo", spiega il ministro, "Ma oggi le valutazioni sono tutte brillanti, in un sistema che non lo è. Come mai? L’unico che può valutare senza sconti e con criteri oggettivi è il cittadino. Inserirò criteri legati al merito".
E ancora: ripristo del Corpo
forestale, lotta alla corruzione, "passando dalla quantità alla qualità delle leggi" e con un nuovo codice degli appalti, e lavoro agile con "l’adeguamento infrastrutturale e delle dotazioni tecnologiche".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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