Imu, lo Stato sborserà 128 milioni ai comuni

Con le nuove esenzioni imposte dal decreto legge i sindaci si rifanno sulle casse statali

Imu, lo Stato sborserà 128 milioni ai comuni

Lo Stato rimborserà di 128 milioni di euro i comuni per l’Imu sui terreni montani.

Il decreto legge stabilisce, infatti, che ci si deve riferire alla classificazione Istat per distinguere i terreni soggetti all'imposta da quelli esenti. È stata dunque accantonato il criterio altimetrico la suddivisione in tre fasce come stabiliva il decreto ministeriale del 28 novembre dello scorso anno. Il governo accoglie così almeno in parte le richieste dei comuni che, oltre alla revisione dei parametri, puntavano alla cancellazione dell’obbligo di pagamento relativo al 2014 che avrebbe azzerato i tagli riguardanti il fondo di solidarietà comunale.

In base alle nuove regole, sono esenti dal pagamento dell’Imu: a) i terreni ubicati nei comuni classificati come esclusicamente montani; b) i terreni ubicati nei comuni classificati parzialmente montani, se di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali; c) i terreni ubicati nei comuni parzialmente montani, posseduti da queste due categorie e da essi dati in comodato d’uso o in affitto ad altri coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

Per il solo anno 2014, per effetto del decreto ministeriale, sono esenti dal pagamento dell’Imu i proprietari dei terreni presenti nei comuni a 300 metri di altitudine ma non riconosciuti come montani o parzialmente montani dall’Istat. Nel decreto sono, infatti, riportate le variazioni compensative di risorse relative al 2015 destinate al fondo di solidarietà, per i comuni delle regioni ordinarie, Sicilia e Sardegna, sulle compartecipazioni ai tributi erariali per le altre regioni speciali. La nuova classificazione costa a regime circa 90 milioni al bilancio dello stato.

I rimborsi ai comuni, riguardanti l'anno 2014 ammontano a 128 milioni sulle somme decurtate dal fondo di solidarietà comunale. Resta irrisolto il problema dei circa 270 milioni che i comuni dovrebbero incassare entro il nuovo termine del 10 febbraio.

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