"Incidenti crollati per le nuove norme". Polstrada conferma la linea di Salvini

Esulta la Lega ma Italia Viva insiste. Troppe falsità, il Mit: ora azioni legali

"Incidenti crollati per le nuove norme". Polstrada conferma la linea di Salvini
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La politica dà (di nuovo) i numeri sul Codice della Strada e i morti in incidenti stradali. Ieri di buon mattino la Polstrada nel suo bilancio di fine anno ha confermato che «i primi dati rilevati da Polizia stradale e Arma dei carabinieri dall'introduzione delle disposizioni della legge numero 177 del 25 novembre 2024, entrate in vigore il 14 dicembre 2024, che ha apportato molteplici modifiche al Codice della strada, fanno segnare un calo tendenziale dell'incidentalità e delle vittime». Una conferma piena delle cifre fornite nei giorni scorsi dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini e dal Viminale, secondo cui dal 14 al 28 dicembre gli incidenti sarebbero calati del 2,8%, quelli mortali del 20,3% e le vittime del 25,4%.

La Lega fa subito quadrato attorno al suo segretario. «Di fronte a numeri chiari e inequivocabili, chi ha polemizzato contro Viminale e Mit dovrebbe come minimo chiedere scusa», tuona Domenico Furgiuele della commissione Trasporti. «Tacciano i detrattori, grazie alle nostre forze dell'ordine», ribadisce la deputata lumbard Elena Maccanti. «È un risultato positivo e certamente incoraggiante per il futuro, di cui tutti dovrebbero essere felici», sottolinea il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa. «È una statistica basata sugli stessi criteri del passato e che certifica un calo degli incidenti rispetto al Capodanno dello scorso anno», conclude una nota del ministero dei Trasporti.

Quelli della Polstrada sono dati veri seppur parziali, visto che mancano i dati delle polizie locali. Secondo Italia Viva infatti «gli incidenti non sono diminuiti del 25%, i dati dei vigili urbani attestano che gli incidenti sono purtroppo gli stessi, in numeri, dell'anno scorso», dice il capogruppo Iv Davide Faraone. Il problema però resta. Nel 2024 i morti sono stati più di tremila, gli incidenti stradali sono la prima causa di mortalità tra gli under 30, siamo i fanalini di coda in Europa col doppio dei decessi di Francia, Germania e Inghilterra. Segno che bisognava imprimere una sterzata sugli abusi da alcol, droghe, guida col cellulare o a velocità elevata. Peraltro, dall'analisi dei dati dell'anno appena trascorso, si capisce che gli incidenti avvengono con maggior frequenza sulle strade urbane (73%) di competenza dei vigili, mentre il maggior numero di vittime si concentra sulle strade extraurbane (47,2%). Da qui la discrepanza sui due dati. «No comment. Nel dato globale noi abbiamo visto che siamo più o meno a pareggio», ribadisce il presidente dell'Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale (Asaps) Giordano Biserni, anch'egli critico con l'entusiasmo di Salvini dei giorni scorsi. «Certa sinistra non si smentisce proprio mai. Pur di contestare l'ottimo lavoro di Salvini offende il lavoro di uomini e donne che con orgoglio indossano una divisa e tutelano la sicurezza dei cittadini italiani», replica il senatore della Lega, Stefano Borghesi, capogruppo in commissione Finanze.

Purtroppo in questi giorni di fake news sul nuovo Codice della strada ne sono circolate sin troppe, tanto che a metà mattinata è lo stesso ministero ad annunciare «approfondimenti legali per valutare ogni possibile iniziativa a tutela delle istituzioni e dell'impegno delle forze dell'ordine» nei confronti di alcuni «soggetti non istituzionali e quindi sprovvisti di cifre ufficiali e verificate» e di «una campagna giornalistica basata su fake news sulle inesistenti novità a proposito dei limiti al consumo di alcol, contro le forze dell'ordine e sui dati degli incidenti».

«Leggo che il Mit ha deciso di combattere le fake news. Di conseguenza, siamo preoccupati per Salvini, che sulle fake news ha costruito una carriera», scrive nel pomeriggio su X Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.

A lei replica la senatrice della Lega Stefania Pucciarelli: «Sorridiamo a chi cerca in ogni modo di agitare la polemica contro Salvini pur di darsi un tono, visto che i tweet superano di gran lunga i loro voti». Insomma, c'è sempre qualcuno che dà i numeri.

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