Dopo il fuoco incrociato degli ultimi giorni, la battaglia sul ddl Zan contro l'omotransfobia tornerà nelle aule di palazzo Madama. Domani è in programma un doppio appuntamento: alle 11 Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia e relatore del provvedimento, riunirà i capigruppo di maggioranza per presentare loro una possibile ipotesi di lavoro condivisa dopo le proposte di modifica arrivate dai partiti.
Le premesse per arrivare a una sintesi, però, non sono buone, dal momento che Pd e M5S hanno bollato come "irricevibili" gli emendamenti arrivati da Italia viva. I democratici respingono al mittente anche l'ultimo appello arrivato da Matteo Salvini. “Troviamoci entro domani e condividiamo insieme un testo che aumenti le pene per chi discrimina o aggredisce due ragazzi o due ragazze che si amano, la libertà di amare è sacra, togliendo l'ideologia, il coinvolgimento dei bambini e l'attacco alla libertà di pensiero”, insiste il leader del Carroccio, che però continua ad essere “poco credibile e pretestuoso” per dirigenti e parlamentari Pd. "Stanno cercando di affossare la legge contro i crimini d’odio. Dobbiamo reagire, insieme". È molto dura la reazione di Alessandro Zan, deputato del Pd da cui ha preso il nome il ddl contro l’omotransfobia.
Italia Viva punta al compromesso
Insomma, sul ddl Zan continua a regnare sovrano il caos. Il secondo appuntamento di domani è fissato al Senato alle 16.30, quando l'aula di palazzo Madama sarà chiamata a votare, a maggioranza, il calendario proposto dalla conferenza dei capigruppo, che prevede la calendarizzazione del testo in assemblea il prossimo 13 luglio e sembra ci siano i presupposti per il via libera. Il voto è a scrutinio palese, quindi l’ex maggioranza Conte dovrebbe reggere e portare a casa il risultato. Matteo Renzi e i senatori di Italia viva parlano di compromesso e avvertono: “Ragazzi, c'è puzza di bruciato. Io già me lo vedo Roberto Calderoli fare milioni di emendamenti. Qualcuno andrà votato a scrutinio segreto e se andiamo sotto la legge Zan è morta. Per approvare il ddl Zan serve un compromesso serio, altrimenti rischiamo di far naufragare la legge".
Le divisioni interne nel Pd e nel M5S
La previsione dell'ex premier è chiara: “Gran parte dei senatori si prepara ad affossare la legge a scrutinio segreto e non sono quelli di Iv. Io non so se tutti i 17 senatori di Iv voteranno a favore, come credo e mi auguro, ma ci sono divisioni molto profonde, interne, dentro M5S e Pd. Se si andrà alla conta sullo Zan penso che si andrà sul filo dei voti, la Scalfarotto consentirà invece di avere tutele”. Dopo il braccio di ferro che andrà in scena domani, in ogni caso, la partita si giocherà in aula. Alcuni emendamenti che Iv presenterà al testo, infatti, potrebbero avere la maggioranza grazie ai voti di parte del centrodestra e al sostegno di franchi tiratori dell'ex maggioranza giallorossa. "Sei nel Pd, cinque-sei nel M5S", ipotizza chi sta tenendo i conti. I pentastellati, però, non ci stanno.
Forza Italia: "Lavoriamo tutti insieme"
"Nel percorso della legge contro l'omotransfobia il Movimento 5 Stelle ha sempre dato prova di grande determinazione e lealtà – sottolinea il capogruppo a palazzo Madama Ettore Licheri –. Il M5S ha una parola sola e nessuno può permettersi di insinuare dubbi sulla nostra compattezza o, peggio, preparare colpi bassi per il giorno della votazione in aula del Senato”. Ma sono in tanti i pentastellati a non aver fiducia nel leader di Italia viva. “La mossa per affossare il ddl Zan al Senato – spiegano – è solo l'ennesima giravolta a cui Renzi ci ha abituati, tanto che ora lui e Salvini sono in piena sintonia. Solo pochi mesi fa infatti, i parlamentari di Iv esultavano per l'approvazione del testo alla Camera, mentre ora giocano di sponda con le destre per meri calcoli politici”. I rappresentanti del M5S continuano: “Il ddl Zan contro l'omotransfobia è una questione di dignità e di tutela dei diritti della persona e noi proseguiremo questa battaglia in Parlamento per dare voce a tutti quei cittadini e a quelle cittadine che ne attendono l'approvazione da troppo tempo”.
La vicepresidente del gruppo di Forza Italia al Senato Licia Ronzulli, invece, dichiara in una nota: “Se lavoreremo insieme non verrà affossata alcuna legge, al contrario miglioreremo un testo che salvaguardi tutte le libertà, invece di comprimerne alcune a favore di altre”.
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