La corsa alla poltrona con l'insediamento del nuovo governo non riguarda solo la postazioni politiche, perché ci sono incarichi pubblici che dal punto di vista economico, e non solo, valgono più di un ministero. La Stampa in edicola oggi ha provato a fare il punto della situazione attuale e sono circa cnquecento le cariche di rilievo traballanti o, comunque, in scadenza, che dovranno essere rinnovate entro i prossimi mesi. Mario Draghi pare sia maggiormente orientato a dettare una linea tecnica, valorizzando le risorse interne delle singole aziende piuttosto che puntare sugli esterni. D'altronde, quanto l'attuale premier ricopriva l'incarico di direttore generale del Tesoro, chiese che per le nomine si utilizzasse il criterio della competenza, al pari delle aziende private. Per Mario Draghi non sarà facile assecondare le richieste di tutti i partiti in maggioranza, ben 6.
Il posto più ambito tra le nomine è indubbiamente quello da amministratore delegato in Cassa depositi e prestiti. La società controllata dal Tesoro e dalle Fondazioni bancarie ha in mano un portafoglio sterminato, nel quale rientrano i 200miliardi del risparmio postale e diverse partecipazioni pubbliche importanti come Eni, Terna, Poste, Snam e Fincantieri. Inoltre, come spiega La Stampa, è "in corsa per rilevare la società Autostrade dai Benetton e per realizzare assieme a Tim la nuova società unica per la banda larga". La poltrona del presidente pare sia certo che continuerà a essere occupata da Giovanni Gorno Temprini ma l'ad Fabrizio Palermo potrebbe presto essere sostituito. È stato nominato in quel ruolo 3 anni fa su indicazione del M5S e Giuseppe Conte aveva promesso quella poltrona a Domenico Arcuri. La nomina dell'attuale commissario straordinario all'emergenza è saltata e ora in pole position ci sarebbe Dario Scannapieco, attuale vicepresidente della Banca europea degli investimenti. Scannapieco ha ancora tre anni di mandato nel suo incarico e per questo motivo in corsa ci sarebbe anche Luigi Gubitosi di Tim.
Traballano anche le poltrone in Rai. È previsto un ricambio anche in Fs a fronte dei nuovi equilibri politici e su quelle poltrone si sarebbe già fiondato Matteo Renzi, che mentre si cercava di mettere in piedi il Conte ter, e si intavolavano le trattative, avrebbe già sponsorizzato il nome di Renato Mazzoncini ora al vertice di A2a. Fs e Anas fanno gola ai partiti visto il loro ruolo di rilievo perché sono le aziende appaltanti più importanti, cruciali anche nell'ottica del Recovery plan.
Si prevedono cambiamenti anche in Bankitalia, visto che Daniele Franco è ora al governo. Per il nuovo incarico per la poltrona di direttore generale la riserva verrà sciolta il prossimo 25 febbraio da parte del Consiglio superiore della banca su indicazione del governatore Ignazio Visco.
La nomina sarà però effettiva dopo l'approvazione del governo, che a sua volta tramite il premier dovrà sottoporre a Sergio Mattarella il decreto di nomina. Sono al momento in corsa Luigi Signorini e Alessandra Perrazzelli, già interni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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