Gli insetti non volano sulle nostre tavole: import in calo del 30%

Malgrado i vantaggi nutrizionali e ambientali, permangono il disgusto e i dubbi sugli aspetti igienici

Gli insetti non volano sulle nostre tavole: import in calo del 30%
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Gli insetti non volano sulle tavole degli italiani. Malgrado siano stati sdoganati dall'Unione come «novel food», con dei regolamenti che sono stati recepiti anche nella legislazione italiana tramite quattro decreti datati dicembre 2023, larve e cavallette non sembrano proprio vincere la diffidenza che da sempre gli italiani hanno manifestato verso questo cosiddetto cibo del futuro. Secondo una proiezione della Coldiretti sulla base di dati Istat, le importazioni di questo genere di alimenti sono notevolmente diminuite nel 2024, con un calo del 30 per cento, dai 17.600 chili del 2023 agli 11.500 dello scorso anno. Numeri confermati anche dall'ultima indagine di Notosondaggi, secondo la quale il 78 per cento degli italiani che esprimono un'opinione sono contrari al consumo di insetti anche in forma di farina.

La Coldiretti del resto è sempre stata la portabandiera dell'ostilità italica verso il grillo domestico, la larva gialla della farina, la locusta migratoria e il verme della farina minore, che sono le principali specie autorizzate da Bruxelles. Una novità che da noi non è mai diventata moda malgrado le istanze ambientaliste che propagandano gli insetti come uno cibo fatidico per sfamare una popolazione mondiale sempre più consistente (e sempre più povera, perché l'indice demografico si impenna soprattutto nei Paesi dal Pil più basso) grazie alla loro valenza da un punto di vista nutrizionale: forniscono infatti proteine di alta qualità paragonabili a quelle della carne e dal pesce e hanno un'alta efficienza di conversione nutrizionale: per convertirsi in un chilo di peso, ne servono solo due chili, contro gli otto della carne. Inoltre hanno indubbi vantaggi in termini di sostenibilità ed economicità.

Malgrado questo gli insetti disertano ancora le nostre tavole, a causa del disgusto e alla diffidenza nei confronti degli aspetti igienici.

A questi ultimi, legati al fatto che la maggior parte dei prodotti alimentari a base di insetti arriva da Paesi extra-Ue in testa alla classifica degli allarmi alimentari, come Vietnam, Thailandia e Cina, la nostra legislazione ha provato a porre rimedio stabilendo regole stringenti sull'etichettatura e sulla commercializzazione. Quanto al ribrezzo che l'idea di mangiare una cavalletta procura agli occidentali e in particolare agli italiani, ci vorranno generazioni per porre rimedio. Semmai accadrà.

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