Di Maio? «Ignorante, una vergogna per la sua famiglia». Grillo? «Ladro e morto di fame». È imbarazzante per il M5s il passato di un candidato alle politiche. L'hater in questione si chiama Massimo Misiti e oggi aspira a un seggio alla Camera sotto le insegne grilline, nel collegio di Castrovillari, in Calabria. Fino a pochi mesi fa, il medico calabrese era invece un «leone da tastiera» molto attivo contro i pentastellati, a partire proprio dal capo politico che lo ha voluto in lista.
Misiti usava Facebook e Twitter per le sue contumelie contro i vertici M5s. Quei tweet e quei post al vetriolo sono stati cancellati, ma i grillini che non hanno digerito la candidatura dell'ortopedico cosentino sono riusciti a riunirli in un dossier che sta creando non pochi grattacapi a tutto il Movimento. «È ovvio che Salvini e il (lo, ndr) pseudo non politico Grillo sono esentati dalla donazione perché ladri e morti di fame (gioielli della Tanzania!)», scriveva Misiti lo scorso 23 agosto. Nei successivi commenti su Facebook, il medico esplicitava meglio il suo pensiero: «I gioielli della Tanzania e gli yacht in Tunisia sono materia della Lega, ma i casini delle municipalizzate e le assicurazioni con i rimborsi esagerati sono materia grillina».
Misiti riservava le parole più dure proprio al leader del Movimento. «I grillini però fino a oggi non hanno risanato molto, quelli più attivi sono i comuni con ex grillini espulsi dal comitato e di questo fa parte anche l'ignorante Di Maio, vergogna per la sua famiglia, mamma insegnante e lui completamente bianco dal punto di vista culturale», scriveva il 23 settembre scorso. E il 16 novembre rincarava la dose condividendo un altro post che, sopra la foto di Di Maio, recitava così: «Chiedere un presidente del Consiglio quanto meno istruito è forse chiedere troppo?». Nel 2014 Misiti era stato anche ospite della Leopolda di Renzi. E, sempre in quell'anno, si era ufficialmente speso per l'unità del Pd calabrese, ieri come oggi dilaniato da lotte interne. Misiti era un dem purosangue, ma l'offerta di Di Maio gli ha fatto cambiare idea.
Il suo non è l'unico caso. Sempre dalla Calabria arrivano altri due casi di candidati con una storia «ingombrante». A Cosenza, Di Maio ha puntato forte su Anna Laura Orrico, candidata alla Camera. La project manager è però vicinissima all'imprenditore del tonno Pippo Callipo, che nel 2010 lottò per la presidenza della Regione con l'appoggio di Idv e della lista Pannella-Bonino. Ha fatto rumore anche il piazzamento nel maggioritario di Catanzaro-Vibo (Senato) di Silvia Vono, già presidente del circolo locale di Idv ed ex assessore del Comune di Soverato in una giunta guidata da Ernesto Alecci, oggi candidato alla Camera con il Pd.
Nel collegio di Marsala, invece, il candidato nel maggioritario per il Senato è Francesco Mollame, che nel 2008 si era candidato a sindaco di Partinico per il Mpa di Raffaele Lombardo. A Bagheria, i grillini si presentano con Vittoria Casa, già leader del Pd locale.Insomma, più impresentabili e voltagabbana di così?
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