"Io, garantista, dal Pd al Terzo polo. Possibile una scissione al Nazareno"

L'europarlamentare: "Sarà Conte a guidare l'area di sinistra". E sul congresso: "La maggioranza dei dem vuole allearsi con il M5s"

"Io, garantista, dal Pd al Terzo polo. Possibile una scissione al Nazareno"

Il Partito Democratico perde pezzi. Giosi Ferrandino, già sindaco di Ischia ed ora europarlamentare, passa dai dem al Terzo polo. Questo però non è un caso isolato. Esistono continue voci relative ad esponenti riformisti pronti ad uscire in direzione della federazione guidata da Matteo Renzi e Carlo Calenda: nei prossimi mesi, più di qualche equilibrio sembra destinato a cambiare. E il passaggio di Ferrandino può rappresentare un principio.

Onorevole, lei aderisce al Terzo polo per via dello schiacciamento del Pd al giustizialismo dei 5S, giusto?

«Anche ma non solo per quello. Esiste più di un motivo: la mortificazione delle realtà locali, le scelte disastrose sulle candidature e, certo, la prospettiva di un legame sempre più forte con il Movimento 5 Stelle. Sono tanti i fattori che imporrebbero una riflessione profonda. Guardi che i mal di pancia sono sempre più numerosi ed evidenti. Il progetto cui ho aderito - voglio specificare . è quello di Renew Europe, il gruppo europeo di cui fanno parte tanto Italia viva quanto Azione. Il medesimo che molto presto verrà declinato in Italia attraverso la federazione ufficiale del Terzo polo».

Lei, per via delle sue vicende (Giosi Ferrandino è stato assolto in via definitiva dall'inchiesta sulla Cpl Concordia) è anche considerato un simbolo di garantismo...

«Senta, io so cosa significa subire sulla propria pelle la cosiddetta gogna. La stessa a cui partecipa purtroppo e spesso anche il Movimento 5 Stelle. Voglio dire, da oppositore politico, che mi auguro davvero che il ministro Carlo Nordio modifichi il sistema Giustizia in Italia. Esiste una necessità lapalissiana».

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha parlato di un rischio scissione all'interno del Pd. Pensa che questa preoccupazione del primo cittadino fiorentino abbia un fondamento?

«Sì, il pericolo esiste. Il Pd, dopo ogni sconfitta, parte con l'analisi interna. Quella attraverso cui si afferma sempre che è necessario un cambiamento radicale. Poi però non cambia nulla. Ho deciso di andare via dopo le ultime due direzioni nazionali: siamo ancora al punto in cui non è noto né quando né come si svolgerà il congresso. Poi è stata aggiunta questa parola: Costituente. Ma costituente di cosa? In che senso?».

Proviamo a fare una previsione, tanto lei non fa più parte del Pd. Chi sarà il prossimo vertice del Nazareno? Insomma: quale sarà l'esito del congresso?

«Se continua così, sarà Giuseppe Conte a guidare l'area di sinistra nel prossimo futuro. Il prossimo congresso del Pd sarà tutto centrato su questa discussione: cedere o no alla leadership del Movimento 5 Stelle all'interno di una coalizione? Lo stesso capo grillino ha dichiarato che inizierà a dialogare con i dem subito dopo il congresso... .

Sarà uno scontro tra chi vuole schiacciarsi sui pentastellati e chi, come Stefano Bonaccini, vorrebbe una proposta riformista. Il secondo però non è ancora sceso in campo, mentre i primi - ne sono abbastanza certo - hanno dalla loro la maggioranza dei numeri congressuali».

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