Alessandro Piana, esponente della Lega, è vicepresidente della Regione Liguria con Marco Bucci e lo era un anno fa - con Giovanni Toti - quando la Procura avviò un'inchiesta su un giro di prostituzione e di droga. Fu fatto il suo nome e il suo nome finì su tutti i giornali, anche se lui non è stato mai indagato. Prima pagina: il «mostro». Finalmente l'altro giorno l'inchiesta si è chiusa e si è chiarito che il nome di Piana era finito lì in mezzo per un equivoco. Non c'entrava assolutamente niente.
Come è stato quest'anno vissuto vicino al ventilatore che soffia il fango?
«Non mi sono fatto condizionare più di tanto questa storiaccia, anche perché noi dobbiamo restare sempre lucidi nella nostra attività: mente fredda e lavorare».
Non sono stati molto teneri con lei
«Non lo sono mai».
Faccia un conto dei danni ricevuti.
«Quando le calunnie colpiscono la sfera familiare il danno non si può calcolare. Non è un danno concreto, quantificabile. È una montagna che ti cade addosso. Io non sto a lamentarmi dei danni, dico solo che non devono succedere queste cose. Io credo che non sia normale che succedano».
Invece è successo. Perché?
«Non ho idea. Sembra che in una intercettazione si parlasse di un certo vicepresidente. Vicepresidente di che cosa non si sapeva, però mi sono venuti addosso».
Cosa si può fare per bloccare il circuito mediatico giudiziario?
«Servirebbe un po' più di buonsenso e di umanità. Non credo che si sarebbero inquinate le indagini se prima di fare uscire le voci su di me mi avessero chiamato e mi avessero detto: C'è questa cosa qua. Avrei potuto chiarire subito e non sarebbe successo niente».
È un mondo cinico?
«Sì, molto».
I magistrati stanno perdendo credibilità?
«La stupirò: personalmente, nonostante tutto quello che mi è successo, continuo a nutrire fiducia e stima verso la magistratura. Ho delle perplessità su come si comporta spesso la magistratura inquirente. Ho una grande opinione, invece, della magistratura giudicante».
C'è una parte della magistratura che svolge un ruolo positivo?
«Sì, in magistratura c'è gente che rischia la vita per garantire la sicurezza di tutti noi. Non ce ne dimentichiamo».
Non bisogna generalizzare.
«No. Mai. Non bisogna gettare fango sulla magistratura. Io non ho mai commentato questa vicenda, neanche quando magari mi avrebbe fatto comodo. E continuerò a non farlo».
Sulla sua vicenda non vuol dire niente?
«Beh, quello che non ho capito è perché se l'inchiesta giudiziaria era conclusa da mesi, e tutto era chiarito, si è aspettato tanto tempo ad annunciare la fine. Bisognava aspettare che si svolgessero le elezioni regionali?».
Questa vicenda ha compromesso la sua candidatura alla Presidenza?
«No, credo di no. Lo dico con chiarezza perché sarebbe una cosa scorretta nei confronti del presidente Bucci che era l'unico che poteva farci vincere le elezioni».
Ma lei si sottovaluta
«No. Non mi sottovaluto. Ma per vincere occorreva Bucci».
Ma lei è stato danneggiato?
«Certo. Ho fatto tutta la campagna elettorale senza che fosse stata chiarita la mia totale estraneità a quei fatti».
E i media sguazzavano?
«Sì, sa quante volte ho sentito o letto, vicino al mio nome: Ah, sì, quello che andava a puttane e si drogava? Insomma, questa cosa mi faceva girare le palle».
Si aspetta delle scuse?
«No. E nemmeno le chiedo».
Il capo di «Magistratura democratica», Musolino, rischia un procedimento disciplinare. È giusto che i magistrati critichino le leggi del Parlamento?
«No. Non è giusto. Sono competenze diverse. Loro magistrati devono essere indipendenti e fare le sentenze. Sui reati, non sulle leggi. Quelle spettano al Parlamento».
Come giudica lo scontro tra governo e magistratura?
«Ai magistrati è consentito candidarsi a fare politica. Molti lo fanno. Bene. Se vogliono fare politica si candidino».
E poi tornano a fare i magistrati?
«Ecco, questo non va».
Mi parli della Lega: è in difficoltà?
«No. È in salute. È risalita anche nei consensi. E fa parte di un governo che è uno dei migliori governi d'Europa».
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