Quindicimila musulmani hanno aderito all'invito degli imam ad andare alla Santa Messa con i cattolici. Un gesto pensato per dimostrare solidarietà dopo la brutale esecuzione di padre Jacques Hamel che è stato sgozzato da due jihadisti nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. La preghiera comune, però, non basterà a proteggerci dalla furia degli islamici radicalizzati. "Oggi l'Islam non è compatibile con le nostre libertà e i nostri diritti - tuona Matteo Salvini - chi non lo capisce o è illuso o è ignorante o è complice".
Per sconfiggere il terrorismo islamico, non è sufficiente rinnegarlo. Servono, piuttosto, gesti concreti che comportano una presa di posizione netta delle comunità musulmane che devono, in primis, condannare e isolare i fedeli radicalizzati. Ma tutto questo non basta. È necessario che gli imam denuncino i sospetti terroristi e che rompino, una volta per tutte con le dottrine dell'islam seguite dai terroristi dell'Isis. È, poi, fondamentale la rinuncia, senza se e senza ma, ai finanziamenti da associazioni sospette di avere a che fare con il terrorismo. Per il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco,la presenza dei musulmani nelle chiese va comunque considerato un primo passo, "un inizio" di un "percorso nuovo". Un gesto per il quale Bagnasco si dice "molto lieto e molto grato", come lo sono anche "le nostre comunità cristiane". Una gratitudine per "questa pronta risposta a un appello che aspettavamo" e che costituisce una "condanna netta e permanente, senza se e senza ma".
I toni positivi della Cei sono stati duramente criticati da Salvini. Che su Facebook ha attaccato i vescovi: "Qualcuno è felice perché qualche islamico oggi va a Messa. Poveri illusi". E li invita ad andarsi a leggere la Dichiarazione Islamica dei diritti dell'uomo del 1981 o la Dichiarazione del Cairo dei diritti umani dell'Islam del 1990 dove sta scritto che "la legge islamica prevale su tutto e tutti".
"Il resto sono palle - ha concluso il leader della Lega Nord - oggi l'islam non è compatibile con le nostre libertà e i nostri diritti. Chi non lo capisce o è illuso o è ignorante o è complice".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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