Uno squarcio di sereno fa capolino sopra le nozze tra Ita Airways e Lufthansa. L'operazione si farà e, salvo clamorosi colpi di scena che in una vicenda di questo genere non si possono mai escludere, entro la settimana prossima l'Antitrust europeo riceverà secondo i termini la proposta di integrazione con i rimedi previsti firmata da tutte le parti in causa: Lufthansa, Mef e Ita Airways. Un accordo di massima, infatti, sembrerebbe all'orizzonte, sebbene in Via XX Settembre si respiri tuttora grande prudenza. Il ministro Giorgetti attende di ricevere le proposte emendative del contratto per verificare il rispetto degli impegni assunti: le valutazioni del team di Marcello Sala, direttore del dipartimento economia, saranno a tal proposito dirimenti. Da questo passaggio passerà il via libera definitivo all'operazione.
Dopo il litigio sul prezzo e su alcune questioni organizzative, nato in seno alle finalizzazioni dell'intesa da inviare all'Unione europea nelle interlocuzioni fra i tecnici, il numero uno della compagnia aerea tedesca, Carsten Spohr, è sceso in campo in prima persona per dirimere la questione ed evitare di mandare in fumo oltre un anno e mezzo di trattative. Martedì scorso si è svolta una riunione al ministero dell'Economia, sede scelta non a caso dal ministro Giorgetti, conclusa con una netta rottura per la richiesta a sorpresa dei tedeschi di una revisione del prezzo d'acquisto di complessivi 829 milioni (in più tranche). In particolare, le tensioni si sarebbero consumate sull'interpretazione di una clausola dell'accordo. Il problema non riguardava la prima tranche da 325 milioni per rilevare il primo 41% di Ita, ma sul secondo versamento di 325 milioni da destinare proprio al Mef. Si era parlato di uno sconto di una decina di milioni (anche se secondo alcune fonti la cifra sarebbe stata di molto superiore) con la richiesta di tenere conto anche degli investimenti effettuati, tra gli altri, per l'acquisto di nuovi aeromobili. Il niet dal dicastero di Giorgetti tuttavia era stato netto, anche perché le pretese tedesche si basavano sul trend dell'azienda relativo al quarto trimestre dell'anno, storicamente il peggiore per tutte le compagnie aeree, e senza tenere conto che il prezzo convenuto nel 2023 era già largamente vantaggioso per una Ita che, nel frattempo, si è sviluppata nettamente sul fronte dei ricavi.
Inoltre, cosa di non poco conto, nel 2025 ci sarà il volano del Giubileo, che porterà a Roma milioni di pellegrini e andrà a spingere gli incassi. Il lavoro delle diplomazie parallele, la discesa in campo di Spohr e una sostanziale marcia indietro sulle principali pretese avrebbero poi favorito la ricomposizione dell'alleanza.
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