Italia hub energetico tra Europa e Africa. Pnrr, plauso Ue: "Siete all'avanguardia"

Progetti su creazione e trasporto di rinnovabili da Tirana

Italia hub energetico tra Europa e Africa. Pnrr, plauso Ue: "Siete all'avanguardia"
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La strategia italiana per diventare un hub energetico ponte tra l'Europa, l'Africa e il Medio Oriente avente come cardine il piano Mattei continua senza sosta e registra ieri un nuovo importante risultato. Ad Abu Dhabi Giorgia Meloni ha siglato un accordo tra Italia, Albania ed Emirati Arabi Uniti insieme al presidente emiratino Mohammed bin Zayed e al primo ministro albanese Edi Rama per la produzione di energia verde in Albania e il trasporto in Italia. Presente anche l'ad di Enel, Flavio Cattaneo. La premier ha espresso la propria soddisfazione per l'accordo spiegando che «l'Italia ha l'opportunità di diventare l'hub strategico per i flussi energetici tra Europa e Africa. Siamo una piattaforma naturale nel Mediterraneo, il che ci consente di agire come centro di approvvigionamento e distribuzione, collegando sia l'offerta esistente che quella potenziale dall'Africa con la domanda energetica dell'Europa».

Come scritto in un comunicato congiunto dei tre paesi, l'accordo prevede lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile in Albania con particolare attenzione al fotovoltaico solare, all'eolico e a soluzioni ibride con potenziale di accumulo tramite batterie e, una parte significativa dell'energia prodotta, sarà trasmessa in Italia grazie a un cavo sottomarino nell'Adriatico.

Si tratta di un nuovo tassello nella strategia di diversificazione in ambito energetico che, spiega la premier, dovrà includere anche il nucleare: «Il futuro della transizione energetica e della digitalizzazione dipenderà dalle nostre capacità di trovare un equilibrio tra sostenibilità e innovazione. Non solo con riferimento solo alle energie rinnovabili, ma anche gas, biocarburanti, idrogeno verde, la cattura del biossido di carbonio, senza dimenticare la fusione nucleare, che può potenzialmente produrre energia pulita, sicura e illimitata, e trasformare l'energia da arma geopolitica in una risorsa ampiamente accessibile, in grado di cambiare effettivamente la storia».

Un mix energetico di cui deve far parte, come sottolinea a Il Giornale Paolo Spagna, vicepresidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi, anche la geotermia «patrimonio energetico naturale di cui il sottosuolo italiano è ricco e che allo stato viene poco utilizzato».

Intanto da Bruxelles arriva una buona notizia per l'Italia sul fronte Pnrr, secondo un portavoce della Commissione Ue «l'Italia è uno dei Paesi all'avanguardia nell'attuazione del Pnrr ed è anche il primo ad aver fatto richiesta per la sesta e settima tranche».

La notizia arriva da uno studio sull'industria manifatturiera del 5 dicembre pubblicato ieri da cui si evince che «l'Italia è lo Stato membro che ad oggi ha ricevuto il maggior numero di fondi del Recovery, con 122,13 miliardi di euro erogati, pari a oltre il 60% dell'importo complessivo assegnato al piano italiano».

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