Italiani tartassati. E la Nadef è un rebus

Se l'erario fosse nella media Ue risparmio di 1500 euro a famiglia

Italiani tartassati. E la Nadef è un rebus

«Se potessimo contare su una pressione fiscale pari a quella media europea, ogni famiglia italiana risparmierebbe 1.506 euro di tasse all'anno». La Cgia di Mestre ha comparato la pressione fiscale di tutti i Paesi dell'Unione europea con il nostro e ha calcolato quanto pagherebbe in più o in meno di tasse una famiglia media italiana col carico fiscale degli altri Paesi Ue. E il risultato è che l'Italia ha una pressione fiscale superiore del 2,2% rispetto al dato medio dell'Unione, senza i quali nel 2019 ogni famiglia avrebbe risparmiato 1.506 euro.

«Con la prossima legge di bilancio è necessario un intervento choc che nel giro di qualche anno riduca di almeno 3-4 punti percentuali la pressione fiscale. Chi ritiene che siano sufficienti solo 10 miliardi si sbaglia di grosso: questa cifra è insufficiente», avvertono dall'Ufficio studi della Cgia. «Per il 2021 è necessaria una contrazione di almeno 20 miliardi di euro e questo obiettivo potrà essere raggiunto solo se si riuscirà ad abbassare, di pari importo, la spesa pubblica improduttiva e una parte delle agevolazioni fiscali - precisa il coordinatore Paolo Zabeo - Compiere questa operazione, comunque, non sarà per niente facile. Negli ultimi 10 anni, infatti, la spending review non ha prodotto risultati apprezzabili, mentre il numero delle deduzioni e delle detrazioni fiscali è aumentato a dismisura, soprattutto in questo periodo di Covid». Secondo la Cgia c'è un gap ancora troppo ampio tra pressione fiscale e servizi restituiti alla collettività, mentre il peso tributario alleggerisce la disponibilità economica di famiglie e imprese, e drena risorse che potrebbero essere investite per incentivare consumi e investimenti: «Con un carico fiscale così eccessivo e una platea di servizi erogati dalla Pa che negli ultimi anni è scesa sia di qualità che di quantità, si è determinata una contrazione della domanda interna e un crollo degli investimenti pubblici. Oltre a tagliare le tasse è importante semplificare il nostro sistema fiscale. Pagare le imposte è diventato sempre più difficile».

Il governo Conte è comunque chiamato a una difficile prova già domani, quando sul tavolo del consiglio dei ministri arriverà la nota di aggiornamento del Def: una Nadef ancora da limare, fino all'ultimo per cercare la quadra dopo le macerie del Covid. Il sentiero che porta alla legge di Bilancio non è infatti stretto, tra la caduta del Pil del 9%, un punto sotto il -8% stimato ad aprile, e un rimbalzo atteso il prossimo anno del 6% grazie, è la speranza, alla spinta delle risorse del Recovery fund.

Intanto quest'anno, rileva

ancora la Cgia, il peso fiscale è destinato a salire di nuovo, dopo cinque anni di discesa. Mediamente nel 2019 la pressione fiscale in Italia ha toccato il 42,4 per cento del Pil, in aumento rispetto al 2018 di 0,7 punti.

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