Roma - La trattativa sull'Italicum continua ma il timore di un «accordo capestro» resiste nello stato maggiore di Forza Italia. «Non siamo sereni» è l'ammissione che risuona tra i massimi dirigenti azzurri. Il partito non sembra disposto ad alzare le barricate sul premio alla lista, così come sulla possibile riduzione dei seggi bloccati (anche se dopo lo scandalo romano nel Pd è nuovamente in corso una riflessione sull'opportunità di aumentare il numero degli eletti con le preferenze). Si attende, invece, un segnale da via del Nazareno sulla soglia di sbarramento, «altrimenti Renzi smentirebbe quello che ha sempre detto, e ha detto anche a noi sul potere di ricatto dei piccoli partiti», dice in privato Berlusconi.
Un compromesso potrebbe essere trovato sullo sbarramento al 4%, ovvero quello già applicato per Europee e Regionali. C'è anche chi sostiene che qualora Renzi dovesse decidere di tenere duro e non smentire l'accordo stipulato con la sua maggioranza (con la soglia al 3%), potrebbe su questo punto dettare una disciplina non troppo rigida ai suoi senatori nel momento in cui si voterà in aula. In ogni caso bisognerà vedere quale testo davvero il Pd porterà in Commissione. Martedì si voterà l'ordine del giorno Calderoli che punta a rimandare l'entrata in vigore della nuova legge elettorale al via libero definitivo della riforma costituzionale. Dopo il voto sulla proposta del Carroccio dovrebbe esserci la presentazione, da parte della presidente della commissione e relatrice Anna Finocchiaro, degli emendamenti del Pd. Mercoledì scade il termine per gli emendamenti, 24 ore dopo quello per i sub-emendamenti. Insomma nell'arco di 48 ore si deciderà molto del destino dell'Italicum e del patto del Nazareno.
Paolo Romani, capogruppo azzurro a Palazzo Madama, parlando ad Affaritaliani , manifesta un prudente ottimismo. È ancora possibile un accordo tra il Pd e Forza Italia sulla legge elettorale? «Ci stiamo lavorando, nel senso che al Senato, in prima Commissione, attendiamo la proposta della relatrice Finocchiaro che immagino riprenda in parte o interamente gli argomenti che sono stati oggetto degli ultimi incontri Renzi-Berlusconi e su quella base poi abbiamo tempo fino a mercoledì di fare degli emendamenti. Mi pare che la materia non sia stata del tutto risolta, soprattutto per quanto riguarda le preferenze. Quindi c'è ancora spazio e tempo per lavorare». Sullo sfondo Raffaele Fitto continua il pressing su Berlusconi e Denis Verdini per convincerli a convocare le primarie in Puglia.
L'europarlamentare pugliese si dice convinto di riuscire a portare alle urne più votanti dei 140mila che hanno partecipato alla pre-selezione del candidato Pd, Michele Emiliano. Un successo di partecipazione che potrebbe contribuire a portare entusiasmo e riaprire una partita sulla carta già chiusa, vista la popolarità di cui gode l'ex sindaco di Bari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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