Con una sola dose il vaccino Johnson&Johnson protegge dalle forme gravi di Covid19. È arrivata la conferma dalla Food and Drug Administration, Fda, l'agenzia regolatoria Usa. Dati positivi che promettono bene per un via libera da parte di FDA previsto entro questa settimana. La profilassi di Johnson&Johnson potrebbe rappresentare un buon punto di svolta anche per la campagna vaccinale europea, ora in stallo, visto che sono stati ordinati 200 milioni di dosi e altrettanti sono stati opzionati. Una volta ottenuto il via libera da Fda quello dell'agenzia europea Ema potrebbe arrivare entro metà marzo, che potrebbe dare il via libera anche all'arrivo in Italia.
L'antidoto messo a punto dalla Big Pharma americana ha dimostrato un tasso di efficacia complessiva del 72 per cento, che sale all'86 per le forme gravi, pur con un decremento progressivo inversamente proporzionale all'età.
La sperimentazione clinica ha coinvolto 45mila persone, e ha confermato l'efficacia e la sicurezza del vaccino che poi presenta effetti collaterali limitati rispetto a quelli di Pfizer e Moderna e senza segnalazioni di gravi reazioni allergiche. In particolare questo vaccino bloccherebbe all'87,8 per cento l'infezione di tipo asintomatico, ovvero quella che più contribuisce alla diffusione del contagio. Per questo aspetto però i dati vanno consolidati.
Le dosi attese in Italia sono circa 26 milioni. Tra i vantaggi di questo antidoto il fatto che al momento è l'unico monodose e non richiede particolari condizioni di conservazione. Si basa su vettori virali che utilizzano adenovirus che non possono replicarsi e veicolano i geni del Covid nelle cellule.
Altro vantaggio di J&J è che offrirebbe una buona protezione rispetto alla variante sudafricana. Proprio quella che invece sfugge agli altri.
Buona notizie che si spera saranno confermate anche da Pfizer che per rispondere alla maggior richiesta di dosi di vaccino ha annunciato di avere in programma la produzione di 2 miliardi di dosi nel 2021, oltre il 50 per cento della produzione prevista di 1,3 miliardi di dosi.
Pfizer ha sottolineato di aver completato con successo la modifica dei processi di produzione nell'impianto a Puurs mentre il sito produttivo di BioNTech ha
ricevuto la licenza di produzione. Insomma l'azienda dovrebbe essere in grado di recuperare tutti i ritardi accumulati nelle prime settimane. Infine dovrebbe essere in dirittura d'arrivo anche un accordo con l'americana Novavax.
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