Diciotto anni, tanta determinazione e un talento per la pallavolo che l'aveva resa una delle stelle più promettenti della nazionale italiana juniores. Julia Ituma, nata a Milano da genitori di origine nigeriana, è stata trovata senza vita a Istanbul, in Turchia, dove si trovava con la sua squadra, l'Igor Gorgonzola Novara, per il ritorno della semifinale di Champions contro l'Eczacibasi, persa 3 a 0.
Il suo corpo è stato trovato giovedì all'alba davanti al Volley Hotel, che la ospitava insieme alle altre atlete in attesa del rientro in Italia. La struttura si trova nel quartiere di Uskudar, nella parte asiatica della città. I media locali non hanno dubbi: si è trattato di un suicidio. Ma le circostanze della tragedia che ha sconvolto lo sport italiano sono ancora da chiarire e si cercano risposte nella speranza di allontanare lo spettro di un gesto volontario. Di certo c'è solo che la giocatrice è morta cadendo dalla finestra del sesto piano della sua stanza e che le telecamere di sorveglianza dell'albergo hanno registrato i suoi ultimi attimi di vita. Anche quelle puntate sulla facciata hanno confermato che è caduta dall'alto, travolgendo le tende esterne. La Farnesina sta seguendo il caso e il consolato sta fornendo tutta l'assistenza necessaria alla famiglia della giovane, che ieri è volata ad Istanbul, mentre la squadra ha fatto rientro in Italia ieri. Nel video, pubblicato dal portale turco Hurryet, si vede la campionessa che lascia la sua stanza per parlare al telefono in corridoio, dove sarebbe rimasta tra le 22,30 e le 23,50. Le immagini mostrano Julia - in felpa, calzoncini scuri e scarpe sportive - che chiude la conversazione, cammina lentamente, poi torna indietro, si siede a terra e resta a lungo con la schiena appoggiata alla parete della sua stanza, con la testa sulle ginocchia. Come se qualcosa l'avesse scossa. Poi si alza e sempre tenendo in mano il cellulare rientra in camera, mentre le luci dietro di lei si spengono. Non si sa cosa sia successo dopo, solo che la giocatrice sarebbe morta intorno alle quattro del mattino. Il suo corpo senza vita è stato trovato da alcuni dipendenti dell'hotel verso le 5,30. La compagna di stanza, la spagnola Lucia Varela Gomez, dormiva e si è accorta del dramma solo all'arrivo della polizia. Determinante a questo punto, per chiarire le cause del volo fatale dal sesto piano, capire con chi stesse parlando. Le autorità turche hanno sequestrato il cellulare della 18enne per esaminarne il contenuto e risalire all'interlocutore. Le indagini del procuratore capo dell'Anatolia si starebbero concentrando proprio sui tabulati telefonici, perché solo l'autore della telefonata potrà avvalorare o meno l'ipotesi del suicidio. Qualche traccia dell'inquietudine che potrebbe aver attraverso Julia negli ultimi tempi emerge dal messaggio lasciato sui social dopo la sua morte da un'amica, la schiacciatrice di Chieri Stella Nervini: «Chi ti conosce davvero sa che anima fragile tu fossi, quanto bisogno d'amore si celasse dietro ai tuoi gesti, alle tue parole forti, alle tue forme di arroganza. Spero solo che tu possa trovare quella pace e quella serenità che qua non hai trovato», ha scritto. La campionessa Paola Egonu, l'idolo di Julia, ha postato su Instagram la foto listata a lutto della Igor Volley. La Fip ha disposto un minuto di raccoglimento per tutte le gare partite che si disputeranno nel fine settimana. Sconvolto il presidente federale Giuseppe Manfredi che ha parlato di «tragedia immensa».
Il ministro per lo Sport Andrea Abodi si è detto «addolorato e incredulo». «Il dolore non cancella la passione e il sorriso con cui avevi conquistato il mondo della pallavolo», ha twittato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
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