Kasparov nuovo bersaglio di Putin: "Terrorista estremista"

L'ex campione di scacchi, ora attivista per la libertà, ancora nel mirino del Cremlino

Kasparov nuovo bersaglio di Putin: "Terrorista estremista"
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In Russia funziona così: se sei d'accordo con quanto dice, ordina e comanda il regime, nella fattispecie Vladimir Vladimirovich Putin, sopravvivi, altrimenti te la passi male. C'è chi accidentalmente cade da una finestra accidentalmente lasciata aperta. C'è chi si trova a sorseggiare un the rinforzato con qualche strano veleno. C'è chi finisce in una colonia penale ai confini del mondo per poi morire, guarda un po', per «cause naturali». Poi c'è chi è più fortunato, perché vive all'estero. Ma comunque, riesce a finire nel mirino del Cremlino. È il caso dell'ex campione del mondo di scacchi e ora attivista Garry Kasparov, che è stato accusato di essere un «agente straniero» e quindi finito nella prestigiosa lista dei terroristi e degli estremisti.

È la quarta volta che Kasparov viene accusato di essere un agente straniero. Questa volta è stato punito con una sanzione amministrativa di 40 mila rubli. Il tutto dopo che lo scorso aprile l'ex re degli scacchi era stato arrestato, ovviamente in contumacia, con l'accusa di aver creato una comunità terroristica, di finanziare attività terroristiche e di aver pubblicamente incitato al terrorismo. Nulla di nuovo sotto il cielo russo. D'altra parte, eliminato con la forza ogni dissenso interno, Kasparov potrebbe diventare uno degli oppositori più credibili e autorevoli del regime putiniano.

Kasparov è stato infatti uno dei primi ex-sovietici di spicco a chiedere riforme democratiche in Russia. In un primo momento, è stato sostenitore della spinta innovatrice di Boris Eltsin per disgregare quel che rimaneva dell'Unione Sovietica. Poi, dopo la nomina nel 2012 a presidente della Human Rights Foundation con sede a New York, organizzazione che promuove la libertà individuale in tutto il mondo, è stato costretto a lasciare la Russia per sfuggire alla repressione di Putin. Nel 2013 quindi, di fronte al rischio di essere arrestato, si è trasferito a New York da dove come attivista per i diritti umani, oratore e autore, sta portando avanti la sua battaglia per una Russia libera da Putin. Il suo forum infatti si pone come alternativa all'attuale regime in Russia e vista la sua influenza e la sua credibilità internazionale, è chiaro perché Putin e il Cremlino lo vedano come fumo negli occhi e stiano cercando in ogni modo di silenziarlo. Proprio ieri ha premiato per la loro attività a favore dei diritti umani Vladimir Kara-Murza e la moglie Evgenia. Kara-Murza ha passato anni in una prigione russa per la sua attività anti-Putin, prima di essere liberato nell'ambito di uno scambio di prigionieri.

«In un mondo sempre più buio e pericoloso, non riesco a pensare a due luci più luminose», ha scritto Kasparov via social. Quel mondo, quello russo, in cui chi si azzarda a dissentire contro Putin, finisce male. Spesso malissimo. Ma Oppure nella farsesca lista dei terroristi e degli estremisti.

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