Il piano di pace, o presunto tale, dei paesi africani andati in delegazione prima a Kiev e poi a San Pietroburgo, sembra essere naufragato ancora prima di poter essere preso in considerazione. Il motivo lo ha spiegato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: «Vogliamo tutti che questa guerra finisca ma la pace deve essere giusta e non accettare un patto dettato dalla Russia. Solo l'Ucraina da sola può definire le condizioni accettabili». Un messaggio chiaro, che fa intendere come e quanto l'idea di pace africana fosse sbilanciata a favore della Russia. Non a caso, se Putin lo ha accolto con entusiasmo, la replica di Kiev è stata sprezzante, parlando di «tipica frode russa». Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente ucraino, attacca direttamente Mosca. «Il nemico sperava che, in caso di occupazione, sarebbe stato in grado di mobilitare con la forza milioni di ucraini nell'esercito, seguendo l'esempio dei territori temporaneamente occupati di Donbass e Crimea», ha detto.
Mentre lentamente, ma senza sosta, la controffensiva ucraina va avanti. Le forze armate di Kiev sono riuscite a prendere il controllo di Pyatikhatki, villaggio nella regione di Zaporizhzhia, come confermato anche dai filorussi. Una conquista che potrebbe aprire la strada verso Zherebyanka. Continuano gli scontri durissimi nel Donbass con Kiev che attacca i russi: «Continuano a uccidere la popolazione civile con metodi terroristici». Sono stati oltre 40 gli attacchi aerei ieri. Colpiti alcuni obiettivi militari ma anche più di 20 edifici residenziali e una scuola. Due civili sono stati uccisi anche a Sumy. L'esercito ucraino rivendica di aver abbattuto due elicotteri d'attacco russi Ka-52 e 12 droni.
Alcuni droni ucraini invece avrebbero colpito una stazione elettrica nella regione russa di Bryansk, al confine con l'Ucraina, lasciando senza corrente la città di Sevsk e altri nove insediamenti. Un deposito di munizioni russo invece è stato colpito e fatto esplodere a Rykovo, villaggio vicino a Genichesk, nella regione del Kherson.
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