Kim e la grande beffa del nucleare: "Aperta una base per lanciare missili"

Satelliti Usa fotografano i lavori nel sito strategico di Tongchan-ri Potrebbero essere iniziati durante il summit di Hanoi con Trump

Kim e la grande beffa del nucleare: "Aperta una base per lanciare missili"

Come si dirà in coreano «passata la festa gabbato lo santo»? Difficile saperlo, ma in fondo non è così importante. Perché l'imbroglio che Kim Jong-un ha combinato al suo entusiasta partner negoziale americano Donald Trump forse risale addirittura a prima del molto pubblicizzato e immancabilmente «storico» vertice al quale i due leader hanno partecipato insieme la scorsa settimana a Hanoi in Vietnam. Immagini satellitari attualmente allo studio dei servizi segreti di numerosi Paesi dimostrano inequivocabilmente che sono in corso lavori presso il sito nordcoreano di Tongchan-ri, uno di quelli considerati strategici per il programma missilistico di Pyongyang.

Da questa base poco lontano dal confine cinese era possibile lanciare missili a lungo raggio Sohae verso gli Stati Uniti, e Kim aveva garantito a Trump che ogni attività vi era stata fermata, diffondendo filmati relativi alla sua parziale distruzione. Di più: aveva incluso Tongchan-ri nella lista dei siti missilistici che la Corea del Nord metteva a disposizione per ispezioni tese a dimostrarne l'inoffensività. Ora invece i video dal cielo mostrano che a Tongchan-ri si lavora come in un cantiere, ed è difficile immaginare che questo avvenga con finalità pacifiche. Si vedono tra l'altro due gru, un nuovo tetto e nuove porte aggiunti a uno degli edifici principali che era stato smantellato, ed è ricomparsa una struttura destinata a ospitare un grande motore. Niente insomma che faccia pensare a un sito reso inattivo come invece era stato promesso.

Se le immagini parlano chiaro, meno chiaro è il loro riferimento temporale. Secondo gli esperti che le stanno osservando, la «finestra» entro cui sono state raccolte dovrebbe essere compresa tra il 16 febbraio e i primi giorni di marzo. Arrivare a definire con maggior precisione la data a cui i filmati si riferiscono è molto importante: se infatti i lavori osservati a Tongchan-ri risalgono a prima del vertice di Hanoi del 26/27 febbraio si può parlare di summit falsato da cattiva fede dei nordcoreani; se essi addirittura coincidono con l'incontro tra Kim e Trump saremmo alla beffa provocatoria (a meno che i generali di Pyongyang non siano tanto ingenui da pensare di sfuggire all'occhio dei satelliti Usa, o tanto pazzi da agire all'insaputa del loro capo); se infine il cantiere nel sito missilistico fosse stato aperto dopo l'incontro in Vietnam, la lettura potrebbe essere diversa, e segnalare l'intenzione di Kim di dimostrare con i fatti agli americani la propria insoddisfazione e l'indisponibilità ad attenersi a patti non più considerati nell'interesse della Corea del Nord. Va ricordato che il vertice di Hanoi si era concluso senza alcuna intesa, contraddicendo le attese diffuse più a Washington che a Pyongyang di un qualche risultato concreto che consentisse alle due parti di proseguire sulla via del negoziato in un'atmosfera di sufficiente fiducia reciproca.

Se c'è invece qualcosa che questa novità mette a repentaglio è proprio la reciproca fiducia. La domanda che gli osservatori si erano posti all'indomani di Hanoi era: e adesso cosa succederà? I segnali provenienti dalla Corea del Nord non inducono all'ottimismo.

Nonostante questo, il segretario di stato americano Mike Pompeo ha parlato ancora ieri della concreta volontà della Casa Bianca di proseguire sulla strada del dialogo con Kim. Non è parso però granchè convinto, e il silenzio osservato in queste ore sull'argomento da Donald Trump fa piuttosto trapelare imbarazzo e una certa difficoltà a decidere cosa fare.

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